Banda larga, esaminato ieri in Cdm il disegno di legge col quale il Governo sarebbe pronto a promuovere 12,5 miliardi di risorse per lo sviluppo della banda ultra larga. Nessun decreto legge per ora, solo un documento programmatico che illustrerebbe le linee guida da seguire affinché l’Italia accorci la distanza che la separa dagli altri Paesi dell’Ue dal punto di vista tecnologico.
Lo vuole l’Europa
L’Unione europea spinge affinché il 50% della popolazione possa usufruire di una connessione a 100 megabit. È questo l’obiettivo dell’agenda digitale europea, punto nevralgico, secondo Bruxelles, per il raggiungimento degli obiettivi economici.
Delrio “Grande occasione”
Metà dei 12,5 miliardi promessi dal Governo dovrebbero quindi arrivare da risorse pubbliche per quella che, nelle parole del sottosegretario Delrio, si annuncia come una “grande occasione soprattutto per le regioni del Sud Italia”. Tuttavia l’esecutivo non avrebbe ancora individuato la tecnologia da sviluppare: “Questa sarà scelta dagli operatori privati” ha annunciato il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi.
Altri 6 miliardi da aziende ed operatori
Quindi 6,5 miliardi arriveranno dal Governo e dall’Ue. L’altra metà delle risorse arriverà dalle aziende (2 miliardi già investiti) e dagli operatori che sarebbero pronti ad investire 4 miliardi di euro.
Italia in coda alle classifiche per uso e qualità internet
Attualmente la velocità media di connessione nel nostro paese, come riportato da Ansa, è di 9,18 mbps. Un numero che ci pone al 94esimo posto della classifica dei 198 Paesi osservati. A braccetto con noi Turchia, Grecia e Paesi dei Balcani. Come riportato dal sito Internet World Stats, nel nostro Paese viene raggiunto da una connessione internet solo il 58,6% della popolazione. L’Italia è costretta a guardare dal basso verso l’alto gli altri Paesi anche per quanto riguarda l’uso della fibra ottica: fra le economie con maggiore penetrazione, il nostro paese riesce a fare meglio solo della Romania.
I contenuti del documento approvato in Cdm
Nel documento approvato in Cdm sarebbe quindi previsto: “il ‘servizio digitale universale’; un fondo di garanzia; il voucher di accompagnamento alla migrazione verso la fibra ottica; e la convergenza di prezzo per i collegamenti in fibra ottica realizzati con sovvenzioni statali, al prezzo dei collegamenti in rame”.