Cinque minuti di applausi alla sessione di ieri del Congresso nazionale del Sap, il sindacato autonomo di polizia, tenutosi al Grand Hotel di Rimini. A far scattare l’acclamazione dei delegati, la presenza, nel pomeriggio, degli agenti Paolo Forlani, Luca Pollastri e Enzo Pontani, condannati in via definitiva per la morte del diciottenne ferrarese Federico Aldrovandi avvenuta durante un banale controllo la notte del 25 settembre 2005. I tre agenti, insieme a Monica Segatto, assente all’assemblea di ieri, sono stati condannati a tre anni e mezzo. Nel 2012 la Cassazione ha confermato la pena, definendo i quattro poliziotti “sproporzionatamente violenti”. L’indulto però ha cancellato tre anni della pena definitiva e gli agenti hanno scontato in carcere solo parte dei sei mesi residui. Oggi i quattro poliziotti delle Volanti, dopo un ulteriore semestre punitivo deciso dal corpo di polizia, sono rientrati in servizio. Nei mesi scorsi decine di colleghi appartenenti al Sap avevano “scortato” gli agenti indagati alle varie udienze del Tribunale di Bologna che doveva decidere in merito alla pena. Nel marzo 2013, invece, il Coisp, una piccola organizzazione appartenente al sindacato autonomo della polizia, aveva organizzato una manifestazione sotto le finestre degli uffici comunali dove lavora la madre di Federico Aldrovadi, Patrizia Moretti, dando vita ad una violenta polemica.
“E’ terrificante, mi si rivolta lo stomaco, cosa significa? Che si sostiene chi uccide un ragazzo in strada? Chi ammazza i nostri figli? E’ estremamente pericoloso”. Questa la reazione di Patrizia Moretti all’ovazione dei poliziotti. La madre di Aldrovandi ha poi commentato sul suo profilo Facebook : “Il Sap applaude a lungo i condannati per l’omicidio di mio figlio. Provo ribrezzo per tutte quelle mani”. La donna ha poi aggiunto “Pansa era lì?” riferendosi al Capo della Polizia, che però al momento degli applausi aveva già lasciato Rimini da diverse ore. E sempre dal social network arriva il commento del padre di Federico Aldrovandi, Lino: “Orribile. E’ questa la polizia di Stato? Se fosse stato il loro figlio, avrebbero applaudito questi signori gli uccisori del proprio figlio. Ucciso senza ragione da quattro individui con la divisa addosso. Una divisa che forse non guarderò mai più con fiducia, a meno che… Vergognatevi!”. Dopo poche ore è arrivata la telefonata del premier Matteo Renzi, che ha offerto a Patrizia Moretti, tutta la vicinanza sua e dell’esecutivo per quella che considera “un’indegna vicenda”. La madre di Federico Aldrovandi, intervistata da RaiNew24, ha così commentato la telefonata del premier: “Mi ha aiutato molto sapere che quella parte della politica mi è vicina. Credo però che sia ora di intervenire. Credo che la solidarietà non basti più alle persone come me”. Nella serata anche il Capo della Polizia Alessandro Pansa ha espresso solidarietà ai familiari del ragazzo tramite una telefonata alla signora Patrizia e ad un comunicato ufficiale in cui si legge che: “Alla Signora Moretti il Capo della Polizia rivolge i propri sentimenti di vicinanza e di solidarietà non riconoscendosi in alcun modo in comportamenti che trova gravemente offensivi nei confronti della famiglia Aldrovandi e della società civile che crede nell’operato delle donne e degli uomini della Polizia di Stato”. Forti critiche anche da parte del ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha definito gli applausi “un gesto inaccettabile che offende la memoria di un ragazzo che non c’è più e rinnova il dolore della sua famiglia. Applausi che danneggiano la polizia e il suo prestigio.” Ma gli applausi di ieri trovano invece l’approvazione del segretario della Lega nord, Matteo Salvini, che scrive su Facebook: “Io sto con i poliziotti, con i carabinieri e con chiunque rischia la vita per difendere i cittadini”. In tarda serata arriva anche la risposta del Sap attraverso una nota del neosegretario generale Gianni Tonelli: “L’onorabilità della Polizia di Stato è stata irrimediabilmente vilipesa e solo una operazione di verità sarà in grado di riscattare il danno patito. Alla stessa stregua i nostri colleghi, ingiustamente condannati, hanno patito un danno infinito. Quindi ritengo affrettati alcuni giudizi espressi”.
Alfano “Revoco appuntamento con Sap al Viminale” – Alfano infuriato per l’episodio ha dichiarato: “Revoco l’appuntamento che avevo dato al Sindacato autonomo di polizia per martedì al Viminale”. Per Alfano l’applauso agli agenti coinvolti nel caso della morte di Federico Aldrovandi rappresentano “un gesto gravissimo e inaccettabile ancor più grave perché compiuto da uomini che con la loro divisa rappresentano lo Stato e non possono disconoscere il senso di una sentenza passata in giudicato”. La madre di Aldrovandi: “Ora azioni concrete” – “Servono provvedimenti concreti”, perchè la solidarietà fine a se stessa non basta più. E questi provvedimenti concreti potrebbero essere l’allontanamento dalla polizia degli agenti “assassini” di suo figlio, come lei ormai li chiama ufficialmente dopo la sentenza di condanna, o l’approvazione del disegno di legge contro il reato di tortura, già licenziato da palazzo Madama, ora all’esame della Camera. Patrizia Moretti, la madre del giovane Federico Aldrovandi, si aspetta insomma una reazione da parte delle istituzioni perchè da sola a sostenere episodi come l’applauso dei poliziotti agli agenti condannati per la morte di suo figlio non ce la fa più. Al prefetto Pansa, racconta in una conferenza stampa al Senato promossa dal Luigi Manconi (Pd), “chiederò che vengano presi dei provvedimenti nei confronti» di questi agenti perchè “si deve cambiare registro. Vorrei una polizia di cui non aver paura”.
Le parole di Napolitano – Il presidente Giorgio Napolitano ha rivolto un messaggio a Patrizia Moretti: “Indegna vicenda. Sono d’accordo con Renzi e Alfano”.