Una disfida lunga decenni. Probabilmente alla base di tutto vi era l’antipatia per aver processato l’amico di una vita, Bettino Craxi. D’altra parte vi era la rabbia per non esser riuscito a fermare l’ascesa politica dell’altro. Insomma, Berlusconi e Di Pietro non si sono mai voluti bene, politicamente parlando. E non si sono mai risparmiati colpi bassi.
Di Pietro, il perché della querela
Antonio Di Pietro, aveva affermato l’ex Presidente del Consiglio e numero 1 di Mediaset durante un comizio a Viterbo, “si era laureato con i servizi segreti, perché non è possibile che l’abbia presa uno che parla così in italiano” e, aveva caricato, durante Tangentopoli “aveva messo dentro le persone senza prove”. Troppo per Di Pietro che, nel 2008, anno delle frasi berlusconiane, aveva risposto per pezzo di una denunzia. Ieri è arrivata la fine della controversia, raccontata dallo stesso ex pm e Ministro del Governo Prodi II al sito de Il Fatto Quotidiano: “c’è stato un processo per diffamazione che si è concluso ieri. C’è stata una transazione. Cui una clausola è quella della riservatezza e quindi il contenuto noi non lo rendiamo noto”. Ovvero? Si tratta di un risarcimento, ma l’importo non è reso noto. In cambio dell’indennizzo Di Pietro ha deciso di ritirare la querela.
Daniele Errera