Riforma scuola, Martedì il ddl. Ieri vi avevamo dato notizia della scelta del Governo di rinunciare al decreto di procedere tramite disegno di legge.
Dopo l’incontro a Palazzo Chigi tra Renzi e il ministro Giannini, “nessun passo in dietro su assunzioni” afferma il premier Renzi.
Un Cdm posticipato alle 19 (era previsto per le 18 e 30) per la videoconferenza del premier con il presidente degli Stati Uniti Barack Obama. La scelta di accantonare lo strumento del decreto, che ha colto di sorpresa la stessa Giannini, pende sulle assunzioni promesse dall’esecutivo per settembre. 180 mila i precari in attesa: 120 mila le nuove cattedre in attesa di attribuzione.
Un passaggio, quello da dl a ddl, causato dalla composizione del provvedimento d’urgenza che avrebbe avuto tra i suoi contenuti norme non urgenti. Inoltre il Governo avrebbe voluto dare un segnale di maggior coinvolgimento delle Camere per rispondere alle sollecitazioni del presidente della Repubblica e della presidente della Camera.
Le parole del ministro Giannini
“Un provvedimento complesso ed importante” ha sottolineato il ministro Giannini chiamando poi Camera e Senato: “Tocca al Parlamento fare bene, contribuendo anche con idee, con emendamenti, come si fa con tutti i ddl e dl, e farlo rapidamente”.
Giustificando poi il passaggio da dl a ddl: “È una decisione che abbiamo maturato per una consapevolezza della complessità e dell’importanza di questo provvedimento. Questa non è una riforma che assume precari, lo è anche. Ma non è questo il punto qualificante. Questa è una riforma che dà un progetto educativo nuovo alla scuola. Quello che si percepisce è che questo governo ha idee, ne fa progetto e provvedimento di legge con tempi e regole che sono adeguati al tipo di provvedimento”.
“20 milioni per controllo controsoffitti edifici”
Andando ancora di più nel concreto della riforma, il ministro ha anche annunciato 20 milioni per il controllo di tutti i controsoffitti degli edifici scolastici: “Sono il punto gracile di scuole molto spesso costruite tra gli anni ’60 e ’70, con criteri meno sicuri di come si dovrebbe. È un punto che richiederà qualche mese, ma vale la pena affrontare anche questa fatica”.
Renzi e Poletti sicuri sulle assunzioni di settembre
Ddl rinviato dunque al 10 marzo come annunciato da Renzi. Il premier e il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti assicurano che le assunzioni previste per il prossimo settembre non subiranno rinvii: “Se è possibile ottenere questo risultato con un voto del Parlamento, benissimo. Se non dovesse essere possibile abbiamo altri strumenti e li useremo”.