La giunta della regione Lombardia di Roberto Maroni ha stanziato un milione e 900 mila euro a Vittorio Sgarbi per i suoi progetti culturali Belle Arti: è questa la cifra, giudicata fin troppo generosa, ad aver portato Alessandro Alfieri – segretario regionale del Pd Lombardia – a presentare un’interrogazione in consiglio regionale, poiché quei fondi arrivano “quando i territori rimangono all’asciutto”.
Secondo quanto lo stesso Sgarbi ha detto al Corriere della Sera, quella cifra sarebbe stata stanziata al fine di permettere al noto critico d’arte di organizzare dei percorsi culturali e artistici durante l’Expo in alcuni palazzi lombardi: il Clerici, l’Isimbardi, il Litta, il Cusani ed altri saranno fatti conoscere ai visitatori della futura esposizione milanese. Una rivalutazione del patrimonio artistico di questa regione e di luoghi che, a detta di Sgarbi, rimangono “troppo spesso nascosti”; egli ha anche commentato la cifra stanziata dal governatore Maroni, sostenendo che “Sì, la cifra è oscena. Modestamente oscena. Perché io voglio ben sperare che i soldi alla fine saranno di più, molti di più. Anche se forse certi politici locali ignorano le meraviglie di questa città che abbiamo il dovere di valorizzare e mostrare al mondo”.
L’ironia di Sgarbi
Sgarbi, assessore insieme a Letizia Moratti, non ha comunque risparmiato critiche per la gestione dell’Expo dichiarando: “Nessuno si scandalizza per quei soldi dati a quel…dati a Celant. E vogliamo parlare della bruttezza del Padiglione Italia? No, non si può, vietato discutere…per piacere. Lo sa cosa può fare? Le cito alcune opere presenti a Milano e lei domanda a quelli del Partito democratico se conoscono la loro collocazione…dai, le va? Lo facciamo? Mettiamoli alla prova.”