Continuano a suscitare polemiche le frasi dell’eurodeputato leghista Gianluca Buonanno, pronunciate lunedì scorso durante la trasmissione Piazzapulita, su La7, dove era ospite. Nel corso del programma si parlava di integrazione razziale, quando l’esponente del Carroccio, perdendo le staffe in un’atmosfera ormai surriscaldata, si è rivolto a Djana Pavlovic (attrice e attivista di origine rom) affermando che “i rom sono la feccia della società”. Parole certamente pesanti , stigmatizzate immediatamente dal conduttore Corrado Formigli, ma che hanno fatto subito il giro dei social, provocando un ampio dibattito.
Certo, non è la prima volta che Buonanno fa uso di espressioni “colorite”, spesso – a dire la verità – ai limiti dell’offensivo. Basti pensare a quando definì SEL come “Sodomia e Libertà”, o a quando affermò di voler schedare tutti gli omosessuali. Ma se c’è chi tenta di smorzare i toni (ritenendo la vicenda, per quanto imbarazzante, come un’occasione come tante per far parlare di sé o comunque per fare audience), dall’altra parte qualcuno l’ha presa sul serio.
Nella mattinata di oggi, infatti, la Pavlovic ha fatto visita a Strasburgo, su invito dell’eurodeputato del Pd David Sassoli, che ha promosso una conferenza congiunta (alla quale hanno preso parte altri rappresentanti italiani in Europarlamento, tra i quali anche Ignazio Corrao, del M5S) per dimostrare solidarietà all’attivista serba.
A spingersi oltre, però, è stata la delegazione italiana della lista “L’Altra Europa per Tsipras” (la stessa lista nella quale, tra l’altro, si è candidata la Pavlovic nelle ultime elezioni europee, ottenendo poco più di 4000 preferenze) al Parlamento Europeo. I tre eletti a Strasburgo per la sinistra radicale (l’esponente di Rifondazione Eleonora Forenza, i giornalisti Curzio Maltese e Barbara Spinelli) hanno infatti annunciato di voler partecipare all’azione legale intrapresa dalla Pavlovic e dall’Associazione UPRE Roma contro Buonanno. Il caso, dunque, potrebbe presto finire in tribunale.
“Le ignobili parole pronunciate da Buonanno sono solo l’ultimo volgare episodio della crescita di un fermento razzista e antidemocratico nella società e nella politica italiana”, si legge in una nota diffusa dall’Altra Europa. “Troppo spesso le testimonianze di sostegno rischiano però di trasformarsi in retorica – dichiarano i tre europarlamentari – È quindi necessario non fermarsi alle parole, ma approfittare di ogni meccanismo legale possibile per difendere i valori democratici e assicurare con forza la sussistenza dello stato di diritto in modo da non permettere più in futuro l’impunità di ogni manifestazione di odio razziale”.
Invitando gli altri parlamentari a prendere parte all’azione di denuncia nei confronti del collega leghista, gli esponenti della sinistra “tsiprasiana” hanno poi sollecitato il governo italiano a favorire l’integrazione della minoranza rom e sinti.