Idee e ‘plusvalenze’, Ventura sposa il Torino
Torino sarà ancora la casa di Giampiero Ventura, almeno per altri due anni: nella giornata di ieri il presidente Cairo ha ufficialmente annunciato di aver prolungato il contratto dell’allenatore – e del D.s. Pretachi – fino al 30 giugno del 2018.
L’obiettivo è quello di dare continuità ad un progetto che trova il proprio fondamento nelle idee: investimenti sapienti e un giusto mix di esperienza e di giovani ragazzi che all’ombra di un maestro di calcio come Ventura negli ultimi anni hanno saputo spiccare il volo. Sin dal suo arrivo sulla panchina granata nel 2011 in Serie B, il tecnico ha proposto un calcio frizzante e moderno, un 4-2-4 che trova le proprie radici nella voglia di proporre calcio contro qualsiasi avversario. Cosi sono arrivate la promozione in Serie A – al primo anno – e poi una serie di brillanti campionati nella massima Serie fino all’Europa League: la vittoria al San Mamès contro l’Atletico Bilbao – nonostante l’eliminazione – rappresenta forse l’apice del Torino di Ventura, una squadra che segue sapientemente il proprio allenatore.
Ogni anno, poi, dopo una stagione esaltante al Torino e al suo tecnico – come accade spesso in piazze medio piccole – tocca ripartire: fuori pezzi pregiati, dentro giovani da forgiare e far crescere. Ma Giampiero Ventura è stato maestro anche in questo: da quando è arrivato sulla panchina granata per la società di Urbano Cairo si contano plusvalenze per oltre 60 milioni di Euro. Da Angelo Ogbonna ceduto alla Juve per un totale di 15 milioni di Euro a Darmian approdato al Manchester United per 18: in mezzo le cessioni di Cerci ( 12 milioni di Euro pagati dall’Atletico Madrid) Immobile ( 14 milioni di euro pagati dal Borussia Dortmund) e D’Ambrosio ( 3 milioni di euro pagati dall’Inter). Giovani ragazzi arrivati al Torino da semisconosciuti – o da promesse incompiute – e esplosi grazie alla sapienza calcistica e umana di Giampiero Ventura.
Cairo ha deciso di affidarsi ancora a lui e il tecnico ha sposato il Torino per la gioia dei tifosi e di quegli altri giovani di belle speranze – Belotti, Zappacosta, Baselli – che grazie al tecnico genovese possono crescere e diventare protagonisti nel prossimo futuro.