Sondaggio SWG 6 marzo: avanzano Lega Nord e M5S, cala Forza Italia
Sondaggio SWG 6 marzo: avanzano Lega Nord e M5S, cala Forza Italia
Il sondaggio settimanale dell’istituto SWG ci offre, come di consueto, una panoramica sule intenzioni di voto degli italiani e su alcuni quesiti politici di approfondimento.
Innanzitutto analizziamo le intenzioni di voto, partendo dalle variazioni più significative che riscontriamo rispetto alla rilevazione della scorsa settimana. La crescita maggiore è per la Lega Nord, che esce rafforzata dalla manifestazione “Renzi a casa!” tenutasi a Roma qualche giorno prima del sondaggio: sale al 13,6% (+1,6) avvicinandosi al 14,7% di Forza Italia che cede una percentuale analoga (-1,4). Questo farebbe presupporre un travaso di consensi dal partito di Berlusconi a quello di Matteo Salvini, senza tuttavia – secondo questo istituto – un effettivo sorpasso dei leghisti sui forzisti.
Notiamo poi una crescita positiva di quasi un punto (+0,9) per il Movimento 5 Stelle, che oggi avrebbe il 17%.
Tra i partiti di governo, il Nuovo Centro Destra lascia mezzo punto e si porta al 3,4%, leggermente minore il calo del PD che si attesta al 39,8%, pur confermandosi il primo partito in Italia.
Le altre forze politiche, se lo sbarramento fosse al 3%, non riuscirebbero ad entrare in parlamento; né SEL che la scorsa settimana aveva il 3,5% e oggi raccoglierebbe il 2,9%, né Fratelli d’Italia, stimati al 2,3%.
In diminuzione la quota degli intervistati che non esprimono una preferenza politica: se nella rilevazione precedente costituiva il 48,8%, oggi è il 46,5% degli italiani a non manifestare intenzioni di voto per un partito specifico.
Nei quesiti politici, SWG questa settimana ha analizzato la fiducia nei principali soggetti della società civile italiana. Solamente le forze dell’ordine riscuotono il consenso di oltre la metà dell’opinione pubblica, precisamente il 60%. Sul podio, dietro di loro, vi sono la Chiesa, con il 40% degli apprezzamenti, e le associazioni degli artigiani, che ottengono il 38% di giudizi di fiducia. Come molti si aspettavano, chiudono la classifica sindacati e partiti, rispettivamente con il 13% e il 7%.
Il secondo quesito politico sonda l’accoglimento della proposta di diffondere la proprietà della Banca d’Italia tra i cittadini italiani attribuendo a ciascuno di essi un’azione. Due italiani su tre gradiscono questa idea, con un maggiore entusiasmo tra gli elettori non collocati e quelli di centrodestra, mentre solo il 33% è in disaccordo. Ricordiamo che le quote nominative di partecipazione al capitale sociale di Bankitalia oggi sono per il 94,33% di proprietà di banche private (Intesa Sanpaolo e Unicredit ne possiedono la maggioranza) e assicurazioni, mentre per il 5,66% di enti pubblici come INPS e INAIL.
Vi sarebbe poi un “sondaggio flash” con un risultato fornito nella copertina del sondaggio: “il 43% degli italiani favorevole alla nazionalizzazione delle grandi imprese in crisi”. È intuibile che un dato di questo tipo non è commentabile in alcun modo, in quando non è dato sapere se la quota restante è contraria (quindi il 43% sarebbe una minoranza) oppure se è composta prevalentemente da persone che non si esprimono (e, in questo caso, il 43% dei favorevoli alla nazionalizzazione potrebbe costituire una maggioranza relativa). Ci auguriamo che l’istituto SWG possa fornire – se non puntualmente in questo caso, almeno per i prossimi sondaggi – dati più dettagliati che rendano commentabili rilevazioni come questa. Si tratta altrimenti di un sondaggio non pertinente con le esigenze conoscitive e assolutamente inadeguato per i fruitori.