M5S Roma: “Sciogliere il Consiglio Comunale”
Non ci vanno leggeri quelli del Movimento 5 Stelle Roma. I grillini della capitale, infatti, hanno chiesto niente di meno che lo scioglimento del Comune di Roma per infiltrazioni mafiose.
Il condizionamento mafioso c’è, secondo i grillini. E lo si evince dai coinvolgimenti di esponenti di maggioranza ed opposizione del Comune nell’inchiesta Mafia Capitale. Lo si legge nel documento M5S presentato al prefetto Pecoraro. Sono evidenti quei “collegamenti diretti o indiretti con la criminalità organizzata di tipo mafioso o similare degli amministratori, ovvero su forme di condizionamento degli stessi”. Legami che, secondo la legge del 1991 e nel TUEL (Testo Unico degli Enti Locali, ndr), porterebbe il Ministro dell’Interno alla possibilità di sciogliere il Comune.
Il documento M5S attacca i membri del Consiglio Comunale e della Giunta Marino. Il primo è Daniele Ozzimo (assessore alla casa), ritenuto dai pentastellati “interlocutore diretto dell’associazione criminale all’interno della giunta Marino”. Il secondo è Daniele Coratti, Presidente del Consiglio Comunale; scrivono nella memoria i 5 Stelle: “Coratti è indagato per atti compiuti anche durante la corrente amministrazione Marino”. Anche altri esponenti della maggioranza e dell’opposizione (Gianni Alemanno e Giovanni Quarzo, indagati per associazione mafiosa) non vengono dimenticati nel dossier del M5S.
M5S: “Procedere con scioglimento”
E se i nomi più importanti sono quelli degli eletti, anche quelli dei dirigenti comunali sono centrali nel racconto dei grillini: Gaetano Altamura, direttore del dipartimento Tutela Ambiente, che non è comunque indagato. Claudio Turella, responsabile servizio verde pubblico di Roma capitale. Costui indagato come Italo Walter Politano, ex direttore trasparenza di Roma Capitale (associazione mafiosa). Per tutte le ragioni espresse nel dossier e per i nomi importanti coinvolti, il M5S chiede al prefetto di Roma di “procedere allo scioglimento dell’assemblea capitolina per condizionamento malavitoso”.
Daniele Errera