Spread scende sotto i 90 punti, record dal 2010
Lo spread, cioè il differenziale di rendimento, fra il Btp italiano a dieci anni e il Bund tedesco di pari scadenza è scivolato sotto quota 90 punti base (89,7) per la prima volta dal maggio del 2010. Ma ancora migliore è la costatazione del tasso del decennale del Tesoro: è all’1,27% lordo e si tratta del minimo assoluto. C’è quasi parità con lo spread i Bonos spagnoli e i Bund, che segna 89 punti per un rendimento dell’1,26%. Evidentemente i mercati non si preoccupano dei problemi della finanza pubblica greca o se li prendono in considerazione escludono il rischio di contagio agli altri paesi mediterranei.
La “Grexit” non preoccupa
Proprio stamattina l’agenzia di rating Fitch intanto ha scritto in un rapporto che la zona euro potrebbe subire una scossa significativa in caso di “Grexit”, ma è improbabile che un’uscita della Grecia dall’euro inneschi una crisi sistemica come quella nel 2012 o la rapida uscita di un altro Paese. Sul listino in evidenza il comparto dei media in scia alla decisione del cda della Rcs (+2,71%), seppur non all’unanimità, di dare in esclusiva a Mondadori (7,38%) la trattativa per la cessione della divisione libri. Sempre nel comparto, bene anche Cairo +1,96%, Gruppo L’Espresso +2,93% e Mediaset (+1,42%).
Tra le blue chip, negativi i titoli energetici (Eni -0,91%, Enel -1,21%) con l’eccezione di Saipem salita dell’1,09%. Contrastati gli industriali (Fca -0,42%, Finmeccanica -0,28%, Pirelli +0,52%) e i finanziari con Generali a +1,79%, Mediobanca -0,95%, Unicredit +0,82%, Intesa Sanpaolo +0,34%, mentre Mps ha piazzato un +4,42% a due giorni dal cda che ha convocato per aprile l’assemblea sull’aumento di capitale. In calo Telecom Italia dello 0,55% a quota 1,084 euro per azione. Sul resto del listino ancora acquisti su Ei Towers (+3,21%) e Rai Way (+0,59%).