Il Vaticano dice addio al segreto bancario
Dopo Svizzera, Principato di Monaco e Liechtenstein, questa volta sarà il Vaticano a firmare un protocollo d’intesa con l’Italia per abbattere il muro del segreto bancario. Le trattative tra i due Paesi sono in corso: dopo le anticipazioni fornite da Matteo Renzi nell’intervista all’Espresso, la conferma arriva dal direttore della Sala stampa della Santa Sede, Federico Lombardi. L’obiettivo – spiega il portavoce dello Stato Vaticano – è procedere verso “una più ampia e completa trasparenza” nello “scambio di informazioni ai fini fiscali”. Lo staff di Padoan al Tesoro, come rivela La Repubblica, ha assicurato che la trattativa è a buon punto: la firma del protocollo dovrebbe arrivare entro questo mese. E’ Fabrizia Lapecorella, direttrice del Dipartimento per le politiche fiscali, a coordinare l’operazione.
La voluntary disclosure
Gli accordi per la “pace fiscale” finora conclusi dall’Italia non sarebbero stati possibili senza la voluntary disclosure, pacchetto di norme – approvato definitivamente dal Parlamento lo scorso 4 dicembre – sul rientro dei capitali dai cosiddetti “paradisi fiscali”. La legge consente infatti di regolarizzare le attività (importi o beni) detenute all’estero o in Italia in violazione delle norme fiscali, versando le imposte dovute ma con un dimezzamento delle sanzioni, insieme alla non punibilità dei reati fiscali: l’Italia ha stimato in 5 miliardi di euro i possibili introiti derivanti da tale operazione. I Paesi che firmeranno con l’Italia l’accordo sullo scambio di informazioni entro il 2017 potranno essere cancellati dalla “black list” fiscale e passare alla “white list”.