A partire da oggi, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dei primi due decreti attuativi del Jobs Act, si potrà iniziare ad assumere con il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Tante le novità introdotte dalla riforma del mercato del lavoro, a partire da una nuova disciplina dell’articolo 18 per i licenziamenti senza giusta causa, individuali e collettivi. Per i nuovi assunti il reintegro nel posto di lavoro resta solo in caso di licenziamenti nulli o discriminatori, intimati in forma orale, e in caso di licenziamenti disciplinari nei quali il giudice certifichi l’insussistenza del fatto materiale contestato. Per quanto riguarda gli altri casi di licenziamenti ingiustificati o economici, non è previsto il reintegro ma un indennizzo economico “certo e crescente” in base all’anzianità di servizio: due mensilità per ogni anno di anzianità di servizio, con un minimo di 4 ad un massimo di 24 mesi. Per le piccole imprese, il risarcimento resta disciplinato dalle attuali regole: da 2 a 6 mensilità.
Jobs Act: introdotta la Naspi
Dal primo maggio 2015, inoltre, entrerà in vigore la Naspi (Nuova prestazione di assicurazione sociale per l’impiego, ndr), il nuovo assegno di disoccupazione che prevede l’erogazione – condizionata alla partecipazione del disoccupato a iniziative di attivazione lavorativa o di riqualificazione professionale – di una somma pari alla metà delle settimane per le quali si sono versati contributi, destinata a chi ha perso il lavoro e ha alle spalle almeno 13 settimane di contribuzione accumulate negli ultimi 4 anni: il sussidio, commisurato alla retribuzione, non può sforare il tetto dei 1.300 euro mensili ed ha una durata massima di 24 mesi nel 2015 e 2016; 18 mesi a partire dal 2017. La tutela, grazie alle nuove norme, è estesa anche ai collaboratori.
Renzi: “Con il Jobs Act più assunzioni”
“Quest’anno ci saranno molte più assunzioni che licenziamenti: sono pronto a scommetterlo e molto dipenderà dal Jobs Act, che rende molto più semplice assumere”. Così il premier Matteo Renzi al Tg1. “E’ una grande rivoluzione – continua il premier – perché porterà finalmente l’Italia fuori dalle secche della disoccupazione. E’ una grande novità perché nel 2015, grazie alla legge di stabilità, chi fa assunzioni a tempo indeterminato ha un incentivo fiscale. Il Jobs Act è una grande rivoluzione”. Il premier è sicuro che le riforme verranno votate anche dalla minoranza Pd. “Sono assolutamente certo che in Parlamento i voti sulle riforme ci saranno. Quelli del Pd che vogliono discutere avranno le assemblee dei gruppi e la direzione del partito. La proposta che io farò è che si vada esattamente nella direzione che abbiamo seguito fino a oggi”.
Sulla riforma del fisco, il premier assicura: “Su questo tema non dobbiamo fare pasticci, chi ci ha preceduto ha combinato dei pasticci. Dobbiamo fare un fisco semplice, da un lato stangare quelli che non pagano le tasse, ma dall’altro non creare un clima di oppressione. La prima bozza andava bene a Equitalia, meno all’Italia. Serve una riforma che semplifichi il sistema italiano”.