Un voto di Forza Italia a favore dell’Italicum? “Sarebbe paradossale e imbarazzante”. A dirlo è Raffaele Fitto, parlando a Napoli a margine di un appuntamento del tour dei “Ricostruttori”, la corrente nata in seno al partito forzista in seguito alla richiesta inascoltata di un azzeramento dei vertici della formazione azzurra.
Fitto spiega la situazione con chiarezza: “Abbiamo votato alla Camera una legge elettorale che al Senato è stata totalmente stravolta con un errore clamoroso e mi sembra che la posizione del partito negli ultimi giorni si sia sostanzialmente consolidata per un voto contrario”. E quindi avverte: “Leggo di ripensamenti in tal senso e sinceramente sarebbe semplicemente imbarazzante se accadesse qualcosa del genere”.
L’ex governatore pugliese rivendica con orgoglio l’operato dei frondisti: “dall’agosto dello scorso anno abbiamo votato contro le riforme costituzionali e contro la legge elettorale non per partito preso, ma perché siamo entrati nel merito”. E ancora: “Abbiamo presentato emendamenti su questioni come il presidenzialismo, la riforma del Senato e il tetto fiscale e di tutte queste questioni che abbiamo sollevato non c’è traccia. Ecco perché abbiamo votato contro al Senato e voteremo contro alla Camera”.
Italicum: mentre Fitto avverte Forza Italia, Renzi spera
Nel frattempo, nonostante l’avvertimento rivolto da Fitto al proprio partito, il premier Matteo Renzi continua a sperare in un sostegno da parte di almeno parte del partito fondato da Silvio Berlusconi. Il pensiero del premier è rivelato dal Corriere della Sera: “una parte di Forza Italia la voterà”. Quanti? “Non tutti, ma i due terzi sì. E se Berlusconi ordinasse un voto contrario, noi sappiamo che avremmo almeno una ventina dei loro con noi”.
Secondo il quotidiano, Renzi è ottimista, anche in riferimento ai dissidi interni al PD: “Alla fine della festa la legge che si farà sarà la mia legge elettorale. So che la minoranza pensa a delle imboscate, ma al contrario di loro io ho un disegno strategico. Quello che voglia fare veramente Bersani non lo so. L’Italicum non si tocca e loro possono agire come vogliono, perché la differenza è che Bersani non sa dove vuole andare, io sì“.