Istat: disoccupazione giovanile al 42,7%
Dati feroci e drammatici quelli diramati quest’oggi dall’Istat. Il tema è la disoccupazione. In aumento, sempre di più. E i più colpiti, come spesso capita, sono i giovani. La disoccupazione giovanile (trai 15 e 24 anni), infatti, vola al 42,7% (+3,1% rispetto ad aprile 2013).
Un miglioramento rispetto al mese precedente c’è: -0,1% (aumenta l’occupazione maschile ma diminuisce quella femminile). Se però prendessimo in esame le cifre dell’anno precedente, la mancanza di lavoro segnerebbe un +0,7%. Siamo al livelli massimi rispetto all’anno dell’introduzione delle serie mensili (2004) e delle serie trimestrali (1977). La disoccupazione maschile è al 12%, mentre quella femminile è al 13,6%.
Ma la drammaticità più evidente è quella dei giovani: come detto il 42,7% di questi cerca un’occupazione. Quantificando arriviamo a 683.000 ragazze e ragazzi, molti di queste/i laureate/i che sbattono la testa contro l’impervio mondo del lavoro. “Sono preoccupato quando guardo i dati sulla disoccupazione”, aveva affermato a Porta a Porta il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Ed il Job Acts serve proprio per scalfire questa granitica situazione che porta molti giovani cervelli a cercare la via degli Stati esteri. Anche perché in molti paesi del vecchio continente la situazione lavorativa è migliore: prendiamo la Germania che proprio oggi ha diffuso i dati sulla disoccupazione: 6,7% in netta diminuzione da cinque mesi a questa parte, con un calo di 25.000 unità nel solo mese di aprile.
Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil, commenta così i dati dell’Istituto Nazionale di Statistica: “è più festa della disoccupazione che del lavoro”, affermando come non si esca “dalla crisi se non si inverte il trend dell’occupazione”.
Daniele Errera