Si è conclusa in via Bellerio a Milano la riunione del comitato di disciplina e garanzia della Lega: da quanto si è appreso nessuna decisione è stata presa sul caso Tosi, le valutazioni nel merito sono state rinviate a domani. La riunione è stata presieduta da Umberto Bossi e vi hanno partecipato anche Matteo Salvini e Luca Zaia. È durata circa un’ora e mezza.
I sostenitori di Flavio Tosi intanto si attrezzano in vista di una possibile espulsione dalla Lega del sindaco di Verona. Il consigliere comunale scaligero Vittorio Di Dio della Lista Tosi ha convocato per il 17 marzo alle 21 all’Hotel Leon D’Oro di Verona l’iniziativa #siamoconTosi, chiamando a raccolta quanti non condividono l’aut aut posto al segretario della Liga da via Bellerio sulla sua appartenenza alla Fondazione ‘Ricostruiamo il Paese’, che scade oggi.
“Fino all’ultimo istante speriamo che la ragione prevalga – spiega Di Dio – perché stiamo vivendo una situazione incomprensibile oltre che inaccettabile”. Una gestione tutta lombarda “che umilia Flavio Tosi e i veneti”. All’evento è annunciata la presenza dello stesso sindaco di Verona. “Grideremo ancora una volta che queste cose non debbono succedere – conclude – e che bisogna stare uniti. Verona è assolutamente compatta con Tosi”.
Zaia e la lista della Lega
“Una lista della Lega Nord e da qui si parte per crescere”. Così Luca Zaia, candidato alla presidenza della Regione Veneto sulle prossime elezioni regionali.
“Le liste? Saranno tante” ha spiegato, per poi precisare: “Una di certo, è quella della Lega, e questo è già un buon punto di partenza. Da qui si inizia a crescere. Non si può solo che diventare grandi”. “In ogni caso io penso che il nodo cruciale siano i progetti, i programmi e le risposte da dare ai cittadini. L’ho dimostrato con coerenza nella mia storia amministrativa e continuerò a farlo. Chi si concentra troppo sulle liste vuol dire che è preoccupato delle poltrone”.
Sul mancato confronto e dialogo chiesto da Flavio Tosi a Luca Zaia in vista delle prossime elezioni regionali, il governatore uscente del Veneto spiega che: “Io credo che la partita dei chiarimenti sia stata affrontata in maniera chiara e trasparente da Matteo Salvini. La sede di questi chiarimenti è il partito e io onestamente non posso perdere tutta la mia giornata a parlare di politica. Pancia a terra e si lavora”.
Zaia ha poi ricordato che Salvini “ha sempre dimostrato di aver privilegiato il dialogo, anche nelle situazioni di estrema difficoltà. Io non ritengo nulla, visto e considerato che non mi occupo di queste faccende”. Così ha risposto Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, ai giornalisti che gli hanno chiesto se nelle prossime ore Flavio Tosi, segretario nazionale della Liga Veneta verrà espulso dalla Lega Nord. “Non sono un conoscitore degli statuti e, senza offendere nessuno, lo Statuto della Lega non l’ho mai letto”.
Zaia: governatore fino all’ultimo giorno
“Farò il governatore fino all’ultimo giorno prima delle elezioni, perché i Veneti quando scelgono un governatore lo scelgono perché faccia questo e non perché vada in giro a dibattiti politici”. Lo ha ribadito Luca Zaia, presidente uscente del Veneto, confermando di essere “concentrato”, al di là delle vicende della Lega Nord e della Liga Veneta e in particolare di Flavio Tosi, sui programmi attuati e sulle progettualità.
Lega, Bisinella: provo a ricucire
“Non vogliamo né uscire né strappare. Nonostante la fatwa contro di noi, io sto portando avanti la mia opera di mediazione e spero ci siano ancora dei margini per ricucire. Tutto sta in quello che deciderà di fare il governatore Zaia. Il nodo è lui. Credo che invece a Salvini interessi trovare una soluzione per il Veneto, e sa che una terza lista a sostegno di Zaia e della Lega porterebbe solo più voti”. Lo afferma la senatrice della Lega Patrizia Bisinella, compagna di Flavio Tosi, in un’intervista alla Stampa.
Sulla richiesta di chiudere la Fondazione “quello è un progetto avallato da Maroni, nato per sostenere la Lega alle primarie. Io stessa ho accompagnato, da leghista, Flavio a diversi eventi. Ma se era un problema, perchè non lo hanno posto mesi fa? Ora è solo un pretesto”, dice Bisinella. Sull’ipotesi di sette parlamentari pronti a uscire “non lo so, può darsi anche di più”.