Il voto sulle riforme potrebbe scatenare una vera ‘rivoluzione’ in Forza Italia. Per oggi è infatti fissato il voto, il partito di Berlusconi, dopo la ‘rottura’ del patto con Renzi, sembra ancora diviso sulle scelte da intraprendere. Il voto sulle riforme si svolge per Forza Italia in uno scenario che vede Renato Brunetta (capogruppo alla Camera) duro con il governo Renzi ma il gruppo diviso : da una parte chi lo asseconda, dall’altra chi resta perplesso sulla rigidità delle posizioni. I fittiani invece sono sul piede di guerra: continuano a sostenere il ‘no’ alle riforme (come hanno sempre fatto) ma dall’altra temono uno sbilanciamento del partito verso la Lega di Salvini. Infine un gran numero di deputati ‘sciolti’, ancora confusi sul brusco cambio di rotta del presidente.
La fronda di Verdini
Nel caos pre-voto la posizione più difficile sembra quella di Denis Verdini, che starebbe spingendo per l’astensione, con l’obiettivo di salvare il partito dalle critiche a seguito di un voltafaccia così clamoroso: “Non possiamo fare i fuori di testa. Dopo aver costruito il sì, adesso diciamo ‘no e poi no’”. C’è poi chi, come Laura Ravetto, auspica un chiarimento prima del voto: “A fronte delle variegate dichiarazioni di alcuni colleghi ritengo quanto mai necessaria la convocazione congiunta del gruppo di Forza Italia di Camera e Senato prima del voto finale di martedì. Non credo sarebbe accettabile indirizzare noi deputati a un voto che potrebbe in futuro rilevarsi discrasico rispetto alla posizione dei nostri senatori”.
Dal fronte del governo Matteo Renzi non ammette stop al percorso delle riforme: “Avanti nella direzione seguita fino a oggi”, anche a costo di sostituire i voti della minoranza Pd con il i verdiniani alla Camera (Ignazio Abrignani, Gregorio Fontana, Luca d’Alessandro e Massimo Parisi) . Sarebbero infatti circa 40 i parlamentari azzurri che, nonostante la chiusura di Silvio Berlusconi, starebbero rivedendo le loro posizioni su riforma costituzionale e Italicum.
Il merito sarebbe anche dell’opera di convincimento del ‘cerchio magico’ di Verdini: “Matteo Renzi si sta innervosendo con la minoranza del suo partito. Se quelli si mettono di traverso, lui coglierà la palla al balzo per trascinare tutti a elezioni anticipate. Se ci trascina alle urne tu sei sicuro di essere ricandidato ed eletto?” ragiona Verdini cercando di difendere fino alla fine il patto del Nazareno.
Qualunque sarà l’esito del voto, sembra però facilmente intuibile che la situazione, e la ‘resa dei conti’ nella riunione di oggi, avrà delle conseguenze molto forti all’interno della compagine berlusconiana.