Processo Ruby: la sesta sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato l’assoluzione, che diventa definitiva, di Silvio Berlusconi nel processo Ruby. Il leader di Forza Italia era imputato di concussione per induzione e prostituzione minorile. Condannato in primo grado a 7 anni, era stato assolto in appello.
Il sostituto procuratore generale Pietro De Petris aveva chiesto alla sesta sezione penale della Cassazione di annullare l’assoluzione di Silvio Berlusconi. “Sono tanto felice. Ora torno in pista per le Regionali” ha detto l’ex Cavaliere appena saputa la notizia dell’assoluzione. “E’ un’ottima notizia che risarcisce solo in minima parte tutto quello che ha subito Berlusconi e con lui tutti i moderati italiani in questi anni. Quello che si conclude oggi con una doverosa assoluzione è un processo che mai si sarebbe dovuto celebrare”. Così Giovanni Toti, consigliere politico di Berlusconi, commenta l’assoluzione.
Ruby, Coppi con braccio rotto “È stato Ghedini”
È arrivato in Cassazione, con un tutore al braccio, il professor Franco Coppi, che difende al processo Ruby l’ex premier Silvio Berlusconi insieme all’avvocato Filippo Dinacci. “Me lo ha rotto Ghedini, mentre passeggiavo a Villa Borghese”, scherza con i cronisti il professor Coppi. Per ora la difesa di Berlusconi attende – ce ne sarà per circa un’oretta – che inizi la pubblica udienza.
Ruby, Paolo Berlusconi “E’ un combattente non si ritirerà”
“Vorrei solo che si godesse in serenità questi anni”. Lo ha detto Paolo Berlusconi parlando del fratello Silvio, interpellato dai cronisti a margine di una iniziativa a favore dei Marò a Palazzo Pirelli, a Milano. A chi ha chiesto se gli suggerisce di ritirarsi, ha risposto: “Ritirarsi mai, perchè lui è un combattente e deve morire da combattente. Consiglio a mio fratello – ha detto Paolo Berlusconi – di ricordarsi che la vita è una sola e mi dispiace che questi ultimi 20 anni della sua vita siano stati così movimentati, non se lo merita”. Paolo Berlusconi ha aggiunto che all’estero “tutti i premier lo rispettano, noi invece siamo qui a lottare una battaglia che non si merita”. Rispondendo a una domanda sul Patto del Nazareno, il fratello del leader di FI ha spiegato che “c’è stata una mancanza di rispetto dei patti fatti”.