Dopo anni di avvertimenti il fair play finanziario sarebbe pronto a mietere la prima vittima di lusso: il Psg.
Il famigerato progetto introdotto nel 2009 dalla Uefa è in procinto di affrontare un bivio storico: colpire una volta per tutte i “paperoni” del pallone o rimanere una delle tante inutili minacce paventate dal massimo organismo del calcio europeo.
Nato per limare il gap economico tra le società di calcio e per combattere l’indebitamento selvaggio dei maggiori club del vecchio continente il fair play finanziario dovrebbe essere il trampolino di lancio per far tornare questo sport a livelli finanziariamente ed eticamente sostenibili.
Dal 2011 ad oggi la Uefa ha condotta un’accurata attività di monitoraggio al fine di conoscere la situazione economica dei maggiori club europei.
Gli obiettivi? Annullare i debiti arretrati e raggiungere il pareggio del bilancio entro il 2014.
Negli ultimi anni gli uomini di Platini non sono rimasti con le mani in mano: tra i vari club esclusi dalle competizioni europee per demeriti economici figurano PAOK (Grecia), Bursaspor e Besiktas (Turchia), Malaga, Hajduk Spalato e Osijek (Croazia), Rapid Bucarest e Dinamo Bucarest (Romania) ed infine Partizan Belgrado (Serbia).
Tali iniziative però acquisterebbero maggior valore solo se accompagnate da una vera battaglia ai poteri forti di questo sport: tutte le più grandi squadre d’Europa infatti, pur spendendo centinaia di milioni durante ogni sessione di mercato, non riescono in nessun modo a raggiungere il pareggio di bilancio.
Una protagonista assoluta in questo senso è il Paris Saint-Germain, entrato nel Paradiso dei paperoni del calcio grazie allo sceicco Nasser Ghanim Al-Khelaïfi.
Grazie all’acquisto di innumerevoli campioni il Psg ha guadagnato contemporaneamente un gran numero di trofei e debiti. Per aggirare le rigide norme imposte dalla Uefa lo sceicco avrebbe firmato una partnership con il Ministero del Turismo dell’Emirato per ben 200 milioni di euro, ma gli scrupolosi controlli effettuati in nome del fair play finanziario hanno provocato un ridimensionamento dello sponsor principale da 200 a 100 milioni di euro.
Privi del sostegno più importante il Psg rischia di dover affrontare il prossimo mercato con le mani legate: cosa inventerà la società parigina per mettere in ordine il bilancio?
Le nubi su Parigi si fanno sempre più scure, il segugio tanto voluto da Michel Platini ha individuato la sua prima preda di lusso: il Psg è costretto a cambiar rotta se vorrà partecipare alla prossima Champions League.