Sondaggio Demos: Il Veneto continua a sognare l’indipendenza
Mai Schiavi di Roma si gridava una volta in Veneto, ma una certa sudditanza verso Milano rileggendo le pagine della Liga Veneta è del tutto evidente: in principio, nel 1994, fu Rocchetta, Presidente e fondatore della Liga, ad essere espulso, poi toccò a Fabrizio Comencini e proprio ieri è toccato a Tosi. La trama del film è sempre la stessa; tutti “accusati” di rivendicare “troppa autonomia”. Insomma, il contrappasso del destino è davvero crudele per i dirigenti veneti: si sogna l’autonomia da Roma Capitale ma si è succubi dei segretari Lombardi.
Il Veneto è stata la culla del Leghismo: qui nacque la Lega, qui si è sviluppata “la madre di tutte le leghe”, qui sono stati eletti i primi parlamentari nel lontano 1983, qui ancora ad oggi c’è il “granaio” dei voti del Nord.
Come dimostra la prima immagine del Sondaggio Demos per Repubblica, dalle Europee del 2004, La Lega nel suo territorio primordiale è sempre restata su percentuali a due cifre. Il minimo è stato toccato alle politiche del 2013, con un 10,5% e il massimo nell’elezione regionale del 2010 con il 35,2%. La forbice maggiore si è registrata durante le politiche del 2008, 8,3% nazionale, 27,1% in regione.
Oggi come giudicano i principali attori della politica nazionale i veneti? Il primato spetta a Matteo Renzi che incrementa il suo bottino rispetto al livello nazionale (53 vs 49). Il più 8% rispetto alla rilevazione nazionale, non basta dunque a Salvini per scavalcare il presidente del Consiglio che è il primo politico di sinistra che riesce ad affermarsi in questa zona d’Italia, poiché viene visto diverso ed estraneo alla tradizione “comunista” e “post comunista”. Mentre Grillo mantiene le sue percentuali, è sorprendente come Silvio Berlusconi raggiunga un meno quattro per cento rispetto al dato nazionale (20 vs 24).
Torniamo all’argomento principale della ricerca demoscopica condotta da Ilvo Diamanti, l’indipendenza della regione Veneto. Sia considerando tutti gli elettori, sia guardando alla sola base leghista la maggioranza assoluta del campione è per l’indipendenza. Se si considera l’insieme globale sono per il sì il 57% degli intervistati e per il no il 41%. Proporzioni bulgare, invece, se si guarda al popolo leghista: più di otto persone su dieci vogliono l’indipendenza.
Guardando alle prossime elezioni regionali, secondo il sondaggio, resta favorito Zaia. Secondo Diamanti, Il “ribelle” Tosi si collocherebbe tra il 5% e il 10%, non riuscendo quindi ad essere determinante nella competizione elettorale. Zaia continua l’analisi Demos riesce con la sua politica in parte democristiana, in parte indipendentista a rappresentare il “forza-leghismo” storicamente maggioranza nella Regione.