Colombia: il presidente Juan Manuel Santos ha annunciato di aver dato ordine di sospendere i bombardamenti contro le FARC.
Passo decisivo
Il Presidente colombiano Juan Manuel Santos stamani ha annunciato di aver dato l’ordine di sospendere per un mese i bombardamenti contro le FARC. La misura riflette la volontà di ridurre significativamente l’intensità del conflitto e va inquadrata nei faticosi ma positivi colloqui di L’Havana, tra governo di Bogotà e vertici guerriglieri, cominciati nel 2012 attraverso la mediazione di Cuba e Norvegia.
Santos ha messo in chiaro che, se sarà avvertita una qualsiasi minaccia per la popolazione, il cessate-il-fuoco verrà interrotto. Tuttavia, alla scadenza di quest’ultimo verrà valutata la decisione unilaterale e a tempo indefinito delle FARC, annunciata lo scorso dicembre e finora rispettata senza infrazioni, di sospendere ogni ostilità. Se tutto andrà bene il governo rinnoverà la sospensione dei bombardamenti.
“Come mi hanno confermato i comandanti dell’esercito e della polizia ma anche i governatori e i sindaci – ha dovuto ammettere Santos – la tregua unilaterale annunciata dalle FARC è stata rispettata pienamente”. Dunque, dati i progressi del processo di pace iniziato 2 anni e 4 mesi fa, la sospensione dei bombardamenti è stata ritenuta più che “appropriata”, ha poi aggiunto il Presidente colombiano.
Transizione a metà
Sulla decisione del governo centrale pesa anche un altro annuncio fatto dai vertici dei guerriglieri, quello dell’interruzione dell’arruolamento di bambini e giovani ragazzi. Sabato scorso c’era stato un altro segno di distensione: governo e FARC avevano deciso di collaborare allo “sminamento” della Colombia: “la presenza di mine (su almeno il 50% del territorio di Bogotà, ndr) è la vergogna di questo paese” ha dichiarato nel suo discorso di oggi Santos.
Sempre nel suo discorso, Santos ha annunciato la creazione di una Commissione Giustizia che si occuperà di stabilire “quanta” giustizia applicare ai guerriglieri e le modalità di deposizione delle armi, così da guidare la transizione verso la pace che comunque, si prevede, resterà incompleta, almeno per ora.
Se la pace con le FARC sembra finalmente raggiungibile, non si può dire la stessa cosa di quella con l’ELN (Esercito di Liberazione Nazionale), il secondo gruppo guerrigliero della Colombia per importanza (1500 combattenti). Anche se erano cominciati dei colloqui esplorativi, i vertici dell’ELN, “invece di mostrarsi in sintonia con la ricerca della pace hanno aumentato l’intensità delle loro azioni” ha detto Santos. Non è chiaro in che modo si attuerà la sospensione dei bombardamenti nelle zone del paese in cui sono presenti entrambi i gruppi.