Si svolgeranno oggi 26 Febbraio 2016 a Zurigo le elezioni per il nuovo presidente FIFA. I candidati ammessi alle elezioni sono 5: il principe di Giordania Ali Bin Hussein, lo sceicco del Bahrain Salman Bin Ebrahim Al Khalifa, il segretario generale Uefa Gianni Infantino, il sudafricano Tokyo Sexwale e il francese Jerome Champagne.
Dopo l’esclusione di Michel Platini, a seguito della condanna a 6 anni subita per gli scandali sulla corruzione che lo hanno visto coinvolto insieme all’ormai ex presidente FIFA Sepp Blatter, il massimo organismo europeo, l’Uefa, ha apertamente dichiarato il suo appoggio al segretario generale, lo svizzero Gianni Infantino.
Molti sostengono che, dopo il passo indietro fatto dal principe di Giordania, il prossimo presidente FIFA uscirà dalla coppia Infantino – Al Khalifa. Il primo, svizzero con origini italiane, parla correttamente inglese, francese, spagnolo, italiano, tedesco e ha buone conoscenze anche di arabo. Lavora in Uefa da oltre 15 anni e attualmente ricopre la carica di segretario generale. Ha dichiarato di avere a suo favore la federazione sudamericana e quella del centro America, oltre a diversi paesi dell’Africa. Il secondo, invece, è presidente della federazione asiatica (AFC) dal 2013. Su di lui pesano forti le accuse di violazione dei diritti umani per reprimere le rivolte scoppiate in Bahrain nel 2011. Ma dalla sua ha molti paesi della federazione africana che all’inizio di febbraio si dichiararono ufficialmente in suo favore.
E l’Italia con chi sta questa volta?
Tavecchio ora non può più sbagliare, almeno no per la seconda volta (dichiarò di aver votato Blatter alle scorse elezioni) dato che siamo a meno di un anno dalle elezioni in casa nostra. La sensazione è quella che il presidente Tavecchio, e quindi la federazione italiana, propenda verso il candidato Infantino cercando, magari, di ottenere un forte appoggio istituzionale in vista di Roma 2024, ma come tutti sanno il voto è segreto e l’urna non sarà trasparente, come aveva richiesta il principe di Giordania Ali Bin Hussein.
Come si vota per la presidenza FIFA?
L’elezione a presidente ha un meccanismo molto semplice. Sono ammesse al voto tutte le 209 federazioni nazionali affiliate alla FIFA, anche se oggi ne sono ammesse solo 207 perché la federazione Indonesia e quella del Kuwait sono state messe in stand-by per problemi disciplinari.
Il procedimento è molto semplice. Alla prima votazione bisogna ottenere la maggioranza dei 2/3 dei presenti. Qulora vi fossero tutte le federazioni si parlerebbe di 138 voti a favori su 207 partecipanti. Se dopo la prima tornata elettorale nessuno ha ottenuto tali numeri, si passa alla seconda votazione dove saranno sufficienti il 50%+1 dei voti dei presenti.
Ad ogni votazione viene eliminato il candidato con il minor numero di consensi, così da rendere più snella e veloce l’elezione.
Come sono suddivisi i voti tra le varie federazioni?
54 dalla CAF (Africa)
53 dall’UEFA (Europa)
46 dall’AFC (Asia)
35 dalla CONCACAF (Centro e Nord America)
11 dall’OFC (Oceania)
10 dalla CONMEBOL (Sudamerica)
Quest’elezione è impregnata di incertezza: nessuno dei candidati ha la certezza di essere eletto. Quasi sicuramente sarà una lotta a due tra Infantino e Al Khalifa ma i veri aghi della bilancia saranno gli altri 3 candidati che dopo la loro esclusione dovranno far ripiegare i propri voti a favore di uno o dell’altro. Anche nel calcio, come nella politica, avrà la meglio colui che riuscirà nelle migliori manovre di palazzo. La lotta sarà all’ultimo voto.