Napoli, il tiki-taka per vincere lo scudetto? Il tiki-taka (tiqui-taca in spagnolo) appassiona ed entusiasma i calciofili di tutto il mondo. Divenuto noto ai più, grazie al Barcellona di Pep Guardiola e alla Nazionale di calcio spagnola, è spesso oggetto di tentativi, più o meno riusciti, di emulazione in ogni parte del mondo. Il possesso palla ossessivo, tenuto grazie ad una fitta rete di passaggi rasoterra, è universalmente riconosciuto come aspetto imprescindibile del bel gioco. Ma cosa sarebbe il bel gioco senza i risultati?
Nella nostra Serie A, il Napoli di Sarri è sicuramente l’espressione più riuscita del giusto mix di bel gioco e risultati. Quello degli azzurri non è certamente paragonabile al tiki-taka esercitato da Xavi, Iniesta e compagni, ma è qualcosa che molto vi si avvicina. Chiedere al Chievo, vittima al San Paolo, di un estenuante possesso palla da parte degli azzurri. Possesso palla che ha portato gli uomini di Sarri a realizzare il terzo gol.
Un “capolavoro di tattica” celebrato dal profilo Twitter della Lega di Serie A. E tale può essere considerato. Un totale di 26 passaggi eseguiti dagli azzurri prima di far carambolare la palla alle spalle del portiere clivense. Un lavoro di geometrie, nonostante le differenze con quello del Barça, non fosse che per la posizione dei giocatori (disposti a pentagono gli uomini di Guardiola; a triangolo quelli di Sarri), che fa sognare i tifosi partenopei.