Francesco Totti non ci sta e querela Camillo Langone, collega del giornale “Il Foglio” diretto di Claudio Cerasa reo, lo scorso 12 marzo, di aver scritto un articolo a nostro giudizio illeggibile e diffamatorio.
In buona sostanza il buon Langone ha accusato e il capitano della Roma e sua moglie di aver chiamato i proprio figli in maniera alquanto discutibile.
Il collega ha elogiato Spalletti per averlo messo in panchina ed in tribuna perché a suo parare Totti non è reo di scendere in campo indovinate perché?
Perché i suoi figli si chiamano Christian, Chanel e Isabel.
“Già sposare una donna di nome Ilary è disdicevole. Fosse stato un patriota avrebbe detto: senti, bella bambina dal bel nasino, io sono la bandiera della squadra della città capitale d’Italia e mia moglie deve avere un nome italiano, quindi adesso ti battezzo Ilaria.Totti ha disonorato, calpestato la nostra onomastica, ha dato un potentissimo cattivo esempio e chissà per quanti anni quanti bambini, poi uomini e donne, andranno in giro con questi nomi da apolidi, da sradicati e da sradicanti. Ha fatto bene quell’ allenatore a metterlo in panchina e male quando lo ha mandato in campo a Madrid, sebbene al 74° minuto” scrive il collega.
Ma la vera domanda è: un genitore sarà pur libero di chiamare i figli come gli pare? E di sposare la persona che desidera?
Noi siamo con Totti questo è certo perché certi articoli fanno male non solo ai diretti interessati ma sopratutto a chi li legge.