L’invito è rivolto a tutte le forze sociali e ai lavoratori: Maurizio Landini lancia una “coalizione sociale”, una riunione di “associazioni, reti, movimenti e personalità” che si porrà a sinistra del Partito Democratico maggioritario di Matteo Renzi.
A metà tra il sindacato e il partito
Lo scrive il segretario generale della Fiom in una lettera di pochissime righe. È un’idea che balena da tempo nella testa di Landini, quella di creare un movimento non partitico che porti avanti una politica sociale a fianco del mondo del lavoro. Perché “la politica non è una proprietà privata”, bisogna ridare slancio ad un’attività sociale alternativa a quella governativa. Per questo l’ispirazione proviene dai due grandi movimenti della sinistra europea: Syriza di Tsipras e Podemos di Iglesias. Anche se Landini sin da subito tiene a precisare che la «coalizione sociale» non è un partito.
Domani la prima riunione
Sabato mattina, alle 10 a Corso Trieste a Roma si terrà la prima assemblea “per dibattere in modo libero e aperto”. Seguirà poi la manifestazione del 28 Marzo sempre nella Capitale. Insomma si vedrà un sindacato “scendere in politica”? L’esempio che Landini riportò giorni fa è proprio quello del Partito Laburista inglese, nato come emanazione del sindacato. Vedremo se questa coalizione sociale sarà in grado di raccogliere consensi come hanno già fatto gli altri movimenti in Europa. C’è spazio a sinistra di Renzi?
“Democrazia in discussione”
“La politiche della Commissione e della Troika anche in Italia stanno mettendo in discussione la democrazia, il lavoro e i suoi diritti, l’istruzione e la formazione, la salute, i beni comuni e la cultura, la giustizia”. Landini non le manda di certo a dire: queste sono le motivazione che lo condurranno a guidare questa nuova associazione, “per una domanda di giustizia sociale sempre più inascoltata e senza rappresentanza”.