Sondaggi elettorali Ixè: sale il M5S, in calo la Lega Nord (13 marzo)
Sondaggi elettorali Ixè di questa settimana che segnano dei cambiamenti soprattutto per l’opposizione: la Lega Nord ferma la sua poderosa salita e arretra del 0,7% al 13,5%. Che si tratti delle polemiche con Tosi proseguite con la sua fuoriuscita dal partito, o dell’alleanza di fatto con Casapound al Centro Sud mediaticamente la Lega Nord potrebbe avere subito qualche danno.
Ne approfitta forse il Movimento 5 Stelle, che sale del 0,8% al 19,3%, e si avvicina all’obiettivo del 20%. Probabilmente sono un po’ scemate dal punto di vista mediatico le polemiche sui tanti dissidenti e fuoriusciti dal movimento.
Stabile il PD che rosicchia un altro 0,2% salendo al 38,5%, mentre Forza Italia continua il proprio declino, scendendo al 12,6%, -0,3% rispetto a settimana scorsa. Sarà da vedere l’impatto della conferma dell’assoluzione di Berlusconi in Cassazione nel processo Ruby nelle prossime settimane.
Bene i sondaggi elettoali per SEL che supera il 4%,e conferma il momento positivo.
Fermo al 3,6% NCD-UDC che non riesce a decollare oltre i livelli deludenti in cui ormai da molti mesi si trova.
Al 3,1%, perdendo uno 0,2% Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni
Sondaggi elettorali Ixè: ai massimi Mattarella, Renzi sempre sopra il 40%, scende Salvini
Mattarella si inserisce nel trend di ampia fiducia goduta dai presidenti della repubblica negli ultimi anni, e raggiunge il 74%, una fiducia amplissima e trasversale.
Renzi anche perdendo un 1% rimane al 41%, un livello più che buono per un premier in carica da più di un anno.
Chi invece ha da lamentarsi è Salvini, che arretra del 2%, probabimente per la vicenda Tosi. Sarà da vedere quanto questo arretramento sarà temporaneo o meno.
Sale come il proprio partito Grillo, del 2% al 15%, ma siamo qui su livelli comunque bassi, analoghi a quelli di Alfano e Berlusconi, al 14%.
Sondaggi elettorali Ixè: il 66% dei leghisti è con Salvini
Domina anche nell’ultima domanda dei sondaggi elettorali Ixè la querelle Salvini-Tosi e i due terzi dei leghisti sembra stare con il segretario, il 66%, mentre solo il 20% è dalla parte di Tosi, una cifra però certo non irrilevante, corrispondente quasi al 3% dell’elettorato totale.
Anche perchè un altro 14% non si esprime. Il banco di prova saranno le elezioni regionali venete, laddove questa frattura si è consumata e da dove dovrà ripartire la carriera politica di Tosi.