Marianne Ny, procuratrice svedese, si recherà a Londra per interrogare Assange. Il caso del fondatore di Wikileaks potrebbe finalmente sbloccarsi.
Interrogatorio a Londra
Marianne Ny è il pubblico ministero che si occupa del caso di Julian Assange, fondatore di Wikileaks, accusato di stupro e molestie in Svezia. Il magistrato ha chiesto ai suoi avvocati di poter interrogare e sottoporre a prelievo di Dna il loro assistito che, sin dal 2012, dimora a Londra.
Assange aveva trovato rifugio presso l’ambasciata dell’Ecuador nel tentativo di sfuggire all’estradizione in Svezia. Da lì sarebbe estradato negli Usa, dove, con tutta probabilità, verrebbe accusato di spionaggio (rischiando così, anche se è un’ipotesi molto remota, la pena di morte).
Mossa tardiva
Una mossa tardiva quella della procura svedese ma che potrebbe sbloccare la situazione, d’altronde, il tempo passa e la prescrizione dei reati si avvicina (le accuse risalgono all’agosto 2010: per le molestie si potrà indagare fino all’agosto 2015, fino al 2020 in merito all’accusa di stupro). Tuttavia, anche ad Assange piace la decisione: si è sempre proclamato innocente e vuole dimostrarlo.
Regno Unito ed Ecuador si erano già espressi favorevolmente nel merito di un possibile interrogatorio di Assange a Londra: a novembre era stata messa a disposizione la sede diplomatica ecuadoregna. A essere cambiato è l’atteggiamento svedese: Stoccolma si è finora dichiarata contraria per “motivazioni qualitative” legate alla raccolta della testimonianza.
Pronti all’arresto
Kristinn Hrafnsson, rappresentante ufficiale di Wikileaks, si è detto sorpreso della decisione della procura svedese visto che sono anni che Assange chiede di essere interrogato a Londra. “È quello che chiediamo da 4 anni – ha ribadito Per Samuelson, avvocato di Assange a Stoccolma – è l’unico modo per arrivare a un’assoluzione”.
La prolungata permanenza nell’ambasciata londinese dell’Equador, senza la possibilità di recarsi all’esterno, sembra aver pregiudicato la salute di Julian Assange. Diversi agenti di polizia mantengono la vigilanza di fronte all’edificio sito a Knightsbridge 24 ore su 24, pronti ad arrestare l’australiano nel caso tentasse la fuga: il Telegraph stima che tale operazione finora sia costata 7 milioni di sterline.