Parietti: “Pronta anche a candidarmi”
Continua a tenere banco l’assoluzione di Silvio Berlusconi, in via definitiva, per il caso-Ruby. E se ognuno si sente titolato a dire la sua, non vuole esser certo da meno Alba Parietti, già “coscialunga della sinistra” dei salotti buoni, in un’intervista pubblicata oggi su Libero.
Definendo quello della giustizia “il problema più angosciante”, la soubrette torinese – interpellata a proposito dei giudici che avevano avviato l’inchiesta Ruby – ha affermato: “Ci sono giudici equilibrati e intellettualmente onesti. E poi ci sono quelli che leggono i nomi Parietti, Sgarbi o Corona e, potendolo fare, si divertono a farci un mazzo così, tanto sanno che un prezzo non lo pagheranno. Berlusconi? Ancora peggio. A torto o a ragione, il suo nome è ovvio che irriti.” E per quanto l’ex Cavaliere (“sulla vita privata nulla da dire, mi è pure simpatico”) debba aver diritto alla sua privacy come tutti, “Nel ruolo di capo di governo, però, non puoi essere ricattabile. Lui lo era”.
L’inchiesta sul processo Ruby, com’è noto, ha chiamato in causa anche l’annosa questione del ruolo della donna nella società contemporanea, che – a detta di alcuni, in particolare da ambienti legati alla sinistra femminista – Berlusconi avrebbe contribuito a svilire, con le sue piccanti cene di Arcore. La Parietti dice la sua anche a tal proposito: “Una donna può mostrarsi come le pare, senza che nessuno abbia il diritto di offenderla – afferma – Se sei forte e consapevole, puoi spogliarti. Se vieni manipolata, sei solo un oggetto”. Una società, secondo l’attrice ormai sulla soglia dei 54 anni, piena di una misoginia che “regna nei processi, nei casi di violenza, nel fatto che si sottovalutino le offese”.
Parietti pronta a scendere in politica
Il colloquio, poi, si è sviluppato su diversi temi, con la Parietti come un fiume in piena, pronta a una candidatura (“Da Vendola. O da Landini, se fosse in politica. Paradossalmente, è più facile che me lo chieda Berlusconi “), critica verso il governo Renzi (“Ha costruito una sinistra tanto amata dagli industriali quanto lontana da quella che avrebbero voluto Berlinguer o mio padre”) e visionaria (“Sono contro chi tradisce l’etica, gli ideali. Contro chi rincorre poltrone e poteri”). Ma non finisce qui. Domani, annuncia il giornale diretto da Belpietro, la seconda parte dell’intervista, in cui si annuncia una “succosa confessione su Vittorio Sgarbi”. Anche questo fa notizia.