La Lega è sempre più un rebus, o meglio una scatola cinese. Un movimento che fa dell’autonomia la sua ragion d’essere, ma che a seguito degli scandali interni che hanno mandato in frantumi un’intera base elettorale, ha cercato disperatamente un nuovo sostrato su cui edificare. Così dopo aver visto i risultati grillini, ciò che rimaneva del vecchio direttorio leghista si è messo sotto a studiare, proponendo un nuovo modo di fare politica, non troppo lontano da quello provocatorio tipico dei cinque stelle.
L’uscita di Tosi è un regalo ai rivali politici
Le vesti del nuovo profeta del verde politico sono ricadute su Salvini, fedelissimo lombardo maroniano. Con lui la ragion d’essere autonomista ha lasciato spazio a vecchi avamposti elettorali che facevano perno su nazionalismo e populismo. Così quando oggi parliamo appositamente della lega come nuova scatola cinese siamo sicuri di non sbagliare, perchè si parte con una storia ma i protagonisti finiscono con il narrarne un’altra e così via. Così la storia del Veneto come roccaforte leghista, come prossimo terreno di vittoria da parte del candidato, nonche attuale governatore, Luca Zaia, lascia spazio alla nuova minaccia rappresentata dalla fuoriuscita di Tosi, che uscito allo scoperto manda all’aria i piani di Salvini e del suo movimento. Non è roba da politologi o esperti vari rendersi conto che l’unico ad esser veramente favorito dall’attuale situazione è il Pd di Renzi che ha scelto la Moretti come candidata in Veneto. Salvini come direttore d’orchestra ha così fallito, mettendo a rischio una delle poche certezze elettorali in suo possesso. Tosi finirà con il corrodere parte della base elettorale leghista, certo bisognerà vedere in che percentuale, ma che qualcosa alla fine verrà a mancare nel conteggio dei voti è certo. Perchè Tosi non è uno qualunque e negli anni ha assunto un’immagine politica più ragionevole del suo movimento sfociato in piena deriva populista, e così ha avvicinato parti a lui prima distanti anni luce. L’uscita di Tosi è un regalo ai rivali politici, in primis il Pd. Questo evento segna una pesante disfatta di Salvini come leader di un movimento nato con un’identità precisa e finito oggi cel mezzo dell’eterogenità politica per soli fini elettorali, accoprando idee politiche opposte come nazionalismo e federalismo.
La lega nuova scatola cinese, cinese come i centri commerciali, nuova soluzione alternativa all’invasione locale dei vari negozietti sparsi in tutta Italia, e mi permetto una piccola parentesi conseguenza di un’esperienza diretta.Mi riferisco ai centri commerciali in mano ai cinesi, novità recente per arginare la crisi economica. I cinesi hanno trovato una soluzione tampone. Stop ai piccoli negozietti e largo ai centri commerciali che hanno tutto, dalla ferramenta ai vestiti, tutto rigorosamente cinese e tutto a basso costo. I cinesi sono alla cassa, in giro a sistemare il materiale o a dare informazioni ai clienti invece trovi i nostri connazionali. Ecco la conquista del mondo cinese, ecco come le nostre aziende produttrici chiudono, ecco un argomento che nessuno tocca, cercando capri espiatori altrove, o meglio dove non c’è nessuno che possa minacciare ritorsione, come i cinesi nostri nuovi datori di lavoro, e poi basta vedere la fila alle casse, e non sono certo i clandestini a comprare. Gli italiani vanno e spendono, in quel caso l’importante è risparmiare, tutto il resto non conta.
Questo così per i leghisti non è un problema di cui parlare, non è populisticamente appetibile visto che gli italiani comprano a meraviglia dai cinesi, per ora i rom, il velo i gay, i clandestini hanno la precedenza (ieri a La zanzara su Radio 24, il leader del Carroccio è tornato infatti all’attacco su nozze gay, rom e tasse: “Matrimonio e adozione gay non sono un diritto umano, In precedenza Salvini, intervenendo a Radio Padania, aveva invece pesantemente attaccato il governo sull’immigrazione: “Ho intenzione di denunciare Renzi e Alfano per favoreggiamento della immigrazione clandestina, anzi faremo una class action contro di loro).