Minoranza Pd, Bersani e Cuperlo: “No scissioni ma cambiare rotta”
“Noi vogliamo vedere i fatti. Vogliamo discussione, non chiacchiere. Gli iscritti sono in calo. La fiammella delle idee si è un po’ spenta, la cultura cattolica è in sofferenza. Dobbiamo ripescare la radice ulivista, fare una sinistra larga e non spaccarci in pacchettini“. Lo afferma l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani in un’intervista in apertura di prima pagina di QN in cui chiede che il Pd “cambi rotta”. Bersani ribadisce che la legge elettorale, così com’ è, non la voterà. “Credo che l’Italicum si cambierà discutendo”, dice.
Se Renzi lo blinderà, “non potremo fare a meno di differenziarci ma – aggiunge – non farò il capocorrente”. L’ex segretario democratico torna ad attaccare il patto del Nazareno: “Il centrodestra deve stare all’opposizione, altrimenti prende spazio la destra di Salvini. Con la crisi – avverte – la bestia che c’è negli uomini può svegliarsi“.
Cuperlo: “Pd non può diventare il grande centro”
“Il Pd non può diventare una grande forza di centro che occhieggia a destra“. Così l’ex presidente del Pd Gianni Cuperlo, che in un’intervista a Repubblica lancia un appello al premier Matteo Renzi: “Liberati davvero dal Patto del Nazareno e agisci da statista, rilancia l’azione di governo magari cambiando anche la squadra. Non voglio e non cerco una scissione”, assicura Cuperlo.
“Tuttavia il punto è che non bastano gli appelli a stare uniti, contano le scelte. E in questi mesi su problemi molto seri a partire dal Jobs Act abbiamo avuto convinzioni diverse. Se le riforme restano come sono – avverte Cuperlo – avremo meno partecipazione dei cittadini, un presidenzialismo di fatto senza i contrappesi necessari e un Senato ibrido, nè delle autonomie nè delle garanzie. Allora possiamo correggere e migliorare? Io le riforme le voglio e l’ho dimostrato ma in gioco non è il rapporto con le minoranze. In ballo è la Costituzione”.
Sulla coalizione sociale lanciata dal segretario Fiom, “per Landini ho rispetto. Il tema di una parte di società, spesso la più debole, che non si sente rappresentata esiste. Ce ne vogliamo occupare? Per me il campo aperto è un Pd che sa ascoltare e mobilitare un mondo che sta anche fuori dai palazzi del potere”, dichiara Cuperlo. “Il governo deve avere uno scatto sulla frontiera della sofferenza sociale. Alla lunga un leader forte ma con un governo fragile finisce col danneggiare la stessa azione del premier. Pensi il premier se non è il caso di cambiare qualcosa, forse anche nella squadra”.