Nel Pd il clima è sempre più teso. La sinistra dem non vuole morire democristiana. Lo dice apertamente l’ex presidente democrat Gianni Cuperlo a Repubblica. “Il Pd non può diventare una grande forza di centro che occhieggia a destra”. E lancia un appello al premier Matteo Renzi: “Liberati davvero dal Patto del Nazareno e agisci da statista, rilancia l’azione di governo magari cambiando anche la squadra. Non voglio e non cerco una scissione”, assicura Cuperlo. Tuttavia “il punto è che non bastano gli appelli a stare uniti, contano le scelte. E in questi mesi su problemi molto seri a partire dal Jobs Act abbiamo avuto convinzioni diverse. Se le riforme restano come sono – avverte Cuperlo – avremo meno partecipazione dei cittadini, un presidenzialismo di fatto senza i contrappesi necessari e un Senato ibrido, nè delle autonomie nè delle garanzie. Allora possiamo correggere e migliorare? Io le riforme le voglio e l’ho dimostrato ma in gioco non è il rapporto con le minoranze. In ballo è la Costituzione”.
Pd, Bersani: “Bisogna ripescare la radice ulivista”
“Noi vogliamo vedere i fatti. Vogliamo discussione, non chiacchiere. Gli iscritti sono in calo. La fiammella delle idee si è un pò spenta, la cultura cattolica è in sofferenza. Dobbiamo ripescare la radice ulivista, fare una sinistra larga e non spaccarci in pacchettini”. Lo afferma l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani in un’intervista in apertura di prima pagina di QN in cui chiede che il Pd cambi rotta. Bersani ribadisce che la legge elettorale, così com’ è, non la voterà. “Credo che l’Italicum si cambierà discutendo”, dice. Se Renzi lo blinderà, “non potremo fare a meno di differenziarci ma” aggiunge, “non farò il capocorrente”.