Maurizio Landini, segretario generale della Fiom, torna a parlare di una sua possibile “discesa in campo”. Intervistato da Lucia Annunziata per i programma In Mezz’ora, Landini ribadisce la volontà di dare vita ad una “coalizione sociale” lontana dalla classica forma-partito.
E tuttavia, alla domanda se intenda o meno candidarsi, il leader della Fiom continua a essere evasivo: “Io non voglio fare un partito né uscire dal sindacato ma il sindacato deve essere un soggetto politico, deve discutere alla pari”, ha spiegato. “Chi è in mala fede tenta di descrivere questa iniziativa dentro la logica politica di adesso”, ha sottolineato il leader Fiom che ha voluto rimarcare: “Io non sto dentro il perimetro che vuole qualcun altro perchè io e i lavoratori il paese lo vogliamo cambiare più di Renzi”.
Landini: “Governo non ha il consenso”
Poi sono arrivati i classici attacchi rivolti al Presidente del Consiglio: “Io non giro blindato, parlo con le persone. La gente si sente sola, non rappresentata e non è in grado di organizzarsi per dire la sua. Non è vero che il governo ha il consenso, sono balle“. Tanto è vero che “le decisioni che sta prendendo se le fa votare in Parlamento con la fiducia. Il governo non è andato dai giovani, dai precari e dai dipendenti per sapere se erano d’accordo sul togliere lo statuto dei lavoratori. Non ci va”.
Viene replicato anche l’attacco al Pd: “Per la prima volta dal dopoguerra a oggi, per legge, stanno cancellando i diritti e modificando i rapporti di forza. Confindustria e una parte consistente degli imprenditori, con Renzi – ha attaccato il segretario Fiom -, stanno operando per cancellare ogni vincolo sociale e stanno cancellando i diritti“.