Ripresa economica, le opinioni di Visco, Padoan e Squinzi
E’ il tempo della crescita. Finalmente. Dopo anni di recessione, adesso sembra si cominci a vedere la fine del tunnel. Ad affermarlo è niente di meno che il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco.
Visco, da Cernobbio, lancia segnali positivi: “c’è un ottimismo nuovo che non c’era fino a poche settimane fa”. La componente dell’ottimismo delle classi di consumatori è essenziale per la ripresa dell’economia reale. “In realtà c’è qualcosa di più profondo – sostiene il numero 1 di Palazzo Koch, circa l’acquisto da parte della Bce di ben 1140 miliardi di Titoli di Stato europei – sul piano qualitativo gli indicatori sono tutti favorevoli. E poi ci sono le aspettative, gli animal spirits, c’è tanta fiducia”.
Dallo stesso forum, dove viene ascoltato anche il Ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, parla anche il Ministro dell’Economia nostrano, Pier Carlo Padoan. L’ex membro Ocse sostiene come vi siano delle ampie opportunità macro, funzionali ad un’accelerazione per varare le riforme. Poi avverte sulle due cose da non fare: “peccare di eccesso di ottimismo e non cogliere gli incentivi a fare le riforme”.
Squinzi concorda con Visco: “ok il Quantitative Easing”
A corollario interviene, a distanza, intervistato dal Corriere della Sera, il numero 1 di Confindustria, Giorgio Squinzi. L’industriale e proprietario del Sassuolo parla del ritorno dell’economia nello stivale: “molti settori annusano la ripresa. Ma un conto è non essere in recessione un conto è avere una buona crescita attorno al 2%. Sarà stata questione di calendario ma a gennaio la produzione industriale si è fermata, e non sarà un più 0,2% a febbraio a poterci fare dire che c’è la svolta. I segnali che ho da imprenditore sono incerti”. Visco giudica positivamente il ‘quantitative easing’ di Draghi che, secondo il Presidente di Confindustria, sulla scorta di Visco, “ha dimostrato che pensando all’Europa come una cosa sola e non come una sommatoria di Paesi si possa agire per il bene comune”. Un’iniziativa che ha trovato il favore di molti in più parti d’Europa e che Squinzi, concludendo, così riassume: “ la politica di Draghi ha in mente l’Europa, molti altri leader europei no”.
L’Inps: “76 mila imprese tornano ad assumere con gli sgravi”
Nei primi 20 giorni di febbraio “ben 76 mila imprese hanno fatto richiesta di decontribuzione per assunzioni a tempo indeterminato, come previsto dalla legge di Stabilità”. A dare i numeri della misura per il rilancio delle assunzioni è stato il presidente dell’Inps Tito Boeri, partecipando alla firma della convenzione tra Confindustria, Cgil, Cisl, Uil e l’istituto di previdenza per l’attività di raccolta, elaborazione e comunicazione dei dati sulla rappresentanza ai fini della contrattazione collettiva nazionale di categoria. Per Boeri, le persone coinvolte dalle assunzioni “incentivate” dalla legge di Stabilità “potrebbero essere molte di più: I dati completi arriveranno a fine maggio”.
Daniele Errera