Presentato anche questa settimana nel corso del Tg La7 di lunedì 16 marzo il sondaggio Emg sulle intenzioni di voto ai partiti e la fiducia nei principali leader politici, cui si aggiunge in questa occasione il giudizio sull’operato del Governo Renzi dopo circa un anno.
Guardando alle intenzioni di voto, le variazioni rispetto alla precedente rilevazione sono poco significative per quasi tutte le forza politiche cui fa eccezione la Lega Nord di Matteo Salvini, che arretra di un punto percentuale, attestandosi al 15,1%, dopo l’espulsione di Flavio Tosi e la sua decisione di correre autonomamente per la presidenza della Regione Veneto.
Il Partito Democratico si attesta al 37,6% con un “ritocco” al rialzo, così come avanza di qualche decimale il Movimento 5 Stelle che ora è accreditato del 20,2%. Pressoché invariato il dato di Forza Italia all’11,7% all’indomani dell’assoluzione nel processo Ruby e dell’annunciato “ritorno in campo” di Silvio Berlusconi.
Fra gli altri, supererebbero oggi lo sbarramento del 3% fissato dall’Italicum Fratelli d’Italia al 4,4%, SEL al 4,1% e NCD-UDC (Area Popolare) al 3,1%, che mostrano tutti un dato nel complesso stabile rispetto a una settimana fa.
Si allarga, quindi, la forbice fra l’area di centrosinistra, corrispondente all’alleanza del 2013, che attesta al 43% e risulta in lieve crescita, e la coalizione di centrodestra, invece in calo al 34,3%.
Aumenta leggermente la percentuale di elettori che oggi non si recherebbero alle urne (41,9%), mentre è pressoché invariato il dato relativo agli indecisi (19%). Si tocca, ad ogni modo, la cifra altissima del 62,5% di elettori che secondo il sondaggio Emg non esprimono una preferenza per un partito.
Per quanto concerne la fiducia nei leader, Sergio Mattarella con il 50% è ampiamente davanti a tutti gli altri guidati da Matteo Renzi al 33%, in lieve aumento (+1%), mentre Matteo Salvini con il 21% risulta in flessione (-1%). Secondo il sondaggio Emg la variazione più importante riguarda Silvio Berlusconi che dopo l’assoluzione passa in una settimana dal 14% al 16% raggiungendo Giorgia Meloni. Si amplia, infine, anche la fiducia in Beppe Grillo al 15%.
Per concludere, dopo circa un anno di Governo Renzi i giudizi verso l’operato dell’esecutivo sono per il 39,3% positivi, mentre per il 60,7% il giudizio è abbastanza o molto negativo: un dato comunque piuttosto alto almeno al confronto con altri governi.