“Dal Partito democratico nazionale Felice (Casson) è considerato un gufo, ma ‘sti gufi vedono nel buio”. Così Pippo Civati (Pd) torna sulla vittoria di Felice Casson alle primarie del centrosinistra per il candidato sindaco di Venezia e, in un’intervista al Corriere della Sera, sottolinea: “Non è detto che per vincere ci si debba sempre alleare con la destra”.
“Venezia – prosegue il dissidente Pd – dimostra che i cittadini, quando possono scegliere, alcune volte scelgono Renzi e altre no”. Poi, su riforme e legge elettorale: “Mettere un pò più di preferenze non basta. E se Renzi non prende in considerazione il Senato elettivo, la riforma costituzionale se la approvano lui e Denis Verdini. L’opposizione va organizzata su posizioni che abbiano un senso”, aggiunge Civati.
Civati: “Non mi va di fare fronti anti Renzi”
È un appello a Pier Luigi Bersani? “Se passa un sistema completamente sbilanciato la responsabilità è di tutti, non solo della minoranza del Pd”. “Chi parla di svolta autoritaria e vuole essere credibile – continua Civati – dovrebbe pensarci prima di arrivare in aula, se no si spacca il Pd. O c’è un fronte critico e ragionevole che riesce a spiegarsi con Renzi o si va allo scontro finale”. Civati non sa se l’assemblea prevista il 21 con Bersani si farà: “A me fa piacere se condividiamo un giudizio sulle riforme, ma non mi va di fare fronti anti Renzi e non so se ad oggi siamo così uniti, visto che dentro l’area bersaniana ci sono accenti diversi”.