Secondo la classifica annuale dell’autorevole rivista statunitense “Time”, ci sono dieci africani tra le cento personalità che maggiormente hanno influenzato il pianeta nel corso dell’anno scorso. La classifica viene stilata in funzione di quanto queste personalità hanno cambiato il corso degli eventi attraverso le loro azioni, le loro opere, le loro parole.
Così, accanto a nomi scontati come quelli di Papa Francesco, di Barak Obama o Vladimir Putin, si trova quello di Aliko Dangote, l’uomo d’affari nigeriano più ricco di tutto il continente. Dalla Nigeria spicca poi un altro nome, quello di Ngozi Okonjo-Iweala, la ministro delle finanze impegnata in una campagna di lotta alla corruzione e per lo sviluppo dell’agricoltura.
Tra le donne si trova la keniana Ory Okollo creatrice del Software Ushahidi che è stato fondamentale per raccogliere informazioni durante le violenze elettorali nel suo paese del 2007. Ory Okollo non è l’ultima arrivata: era già stata responsabile Africa di Google e esponente di una importante fondazione statunitense che lavora nel continente.
Tra le donne c’è anche una suora ugandese, Suor Rosemary Nyirumbe per la sua opera a favore delle vittime di violenza. Tra le personalità religiose ci sono tre Centrafricani. Una segnalazione che è, evidentemente, anche un modo per mettere sotto i riflettori ciò che accade in questo dimenticato paese dell’Africa. Si tratta dell’Imam Omar Kobine Layama, presidente della comunità islamica del paese, l’Arcivescovo cattolico di Bangui Dieudonnè Nzapalaingae, e il leader della chiesa evangelica Nicolas GuereKoyame Gbangou.
Raffaele Masto