Renzi: “Rotto incantesimo Parlamento”
“In questi mesi il Parlamento ha rotto quell’incantesimo che sembrava bloccare il Parlamento in un elemento di stallo. Non c’è elemento più simbolico di questo che l’elezione del Presidente della Repubblica“. Ecco uno dei passaggi del discorso del premier Matteo Renzi nelle comunicazioni al Senato sul Consiglio Ue di giovedì e venerdì in riferimento all’evoluzione sul lavoro delle riforme.
Renzi: “Non possiamo fermarci”
Possiamo fermarci ora con le riforme? “Assolutamente no, il percorso delle riforme partito con questa legislatura sembrava difficile, la legislatura sembrava partita con più problemi che difficoltà e ai più sembrava si sarebbe chiusa senza passi in avanti”.
“Se qualcosa è cambiato – ha aggiunto Renzi – lo dobbiamo a voi ma anche a chi ha consentito le riforme con uno sforzo di generosità, il presidente Giorgio Napolitano, cui va la mia gratitudine”.
Renzi “Col Jobs act timidi segnali di ripartenza”
La riduzione del cuneo fiscale e il Jobs act “stanno portando i primi segnali di ripartenza, che sono ancora timidi, possono essere valorizzati e devono essere a tutti i costi inseriti in una scelta ancora più forte di politica economica europea”.
“Mi permetto dire anche a coloro che non sono d’accordo con le scelte del governo, che non si può negare che il semestre di presidenza dell’Ue, con un cambiamento di vocabolario da rigore e austerity a crescita e riforme, ha consentito di creare un clima nel quale si è potuto finalmente voltare pagina”. “C’è una profonda differenza del clima in Europa nel rapporto con l’Italia da dicembre rispetto a quello che respiriamo adesso. C’è un oggettivo cambiamento”.