Lupi: “Mai fatto pressioni per mio figlio”
Le eventuali dimissioni del ministro Maurizio Lupi, tirato in ballo pur da non indagato nell’inchiesta che ha coinvolto il super manager Incalza, agitano Governo e maggioranza. Parla il diretto interessato che garantisce di voler “andare in Parlamento a riferire sulle scelte” e assicura “il governo mi appoggia sicuramente”.
“Devo dare tutte le risposte politiche e individuali, la maggioranza valuterà sulle mie parole” afferma Lupi all’inaugurazione della Fiera Made Expo in corso a Milano. “Non ho mai fatto pressioni per chiedere l’assunzione di mio figlio e quindi non ci potrà mai essere alcuna intercettazione su questo. Anche perché mio figlio non ne aveva bisogno” chiosa il ministro. “Non avrei mai accettato un orologio. E non mi serve”, ha concluso.
Alfano difende Lupi
Per il Nuovo Centrodestra, lo stesso partito di Maurizio Lupi, parlano Angelino Alfano e Nunzia De Girolamo. Difendono entrambi il ministro delle infrastrutture ribadendo piena fiducia nei suoi confronti. “Abbiamo piena fiducia in Maurizio Lupi – afferma Alfano – Riteniamo che ci siano le condizioni per accelerare la sua informativa in Parlamento. Lui è prontissimo e non pensa alle dimissioni”. Il ministro dell’Interno sottolinea: “Maurizio Lupi è una persona perbene e onesta. Questo è il punto di partenza. Nessun magistrato ha ritenuto necessario indagarlo, nonostante abbiano indagato diverse persone. Io penso che non essendoci una questione giudiziaria, ma visto che alcuni pongono una questione politica, c’è un luogo dove questa vicenda può essere affrontata”.
De Girolamo “Lupi non deve dimettersi”
“Assolutamente no”. Intervistata dal Corriere della Sera, la capogruppo di Area Popolare (Ncd-Udc) Nunzia De Girolamo risponde così al giornalista che le chiede se il ministro Maurizio Lupi dovrebbe dimettersi dopo la bufera per l’inchiesta sugli appalti nelle grandi opere. Ricorda quando fu lei, nel gennaio 2014, a dimettersi da ministro delle Politiche Agricole dopo l’inchiesta sulla Asl di Benevento: “io, come Lupi, non ero indagata”. “Sì, mi dimisi. Nella solitudine più totale”. Sottolinea di non essere pentita della decisione presa: “lo rifarei cento volte. Ero sola. Il mio governo era debole e non mi difese. E io volevo tutelare la mia dignità. Ero diventata lo strumento per attaccare Letta e farlo cadere”.
Lupi secondo Nunzia De Girolamo deve restare “perché, come successe a me, non ha contro la magistratura ma il solito fango mediatico”.
Riflette poi su Renzi, che nel 2014 sollecitò le sue dimissioni: “noto la netta differenza. E spero che continui così. E non faccia a Lupi quello che ha fatto a me. Anzi mi aspetto proprio che lo difenda e che ci metta la faccia”. Se Lupi dovesse dimettersi, avverte l’ex ministro, “penso che tutto l’Ncd dovrebbe uscire dal governo”.
E al giornalista che le chiede se sia una minaccia De Girolamo dice: “no, un’opinione del tutto personale. Abbiamo tenuto in piedi questa maggioranza nel bene e nel male. Mediando su tutto. Anche su cose su cui non eravamo totalmente d’accordo. Non siamo usa e getta”.
Fassina: “Situazione insostenibile, Lupi lasci”
“Il presidente del Consiglio credo abbia chiara la gravità della situazione e ritengo che dovrebbe convincere Lupi ad assumersi le sue responsabilità”. Così il deputato della minoranza Pd Stefano Fassina, in un’intervista a Repubblica. E al giornalista che gli chiede se sia pronto a votare la mozione di sfiducia di Sel e M5S nel caso in cui il ministro non lasci l’incarico dice: “non dobbiamo arrivare a quel punto. Bisogna chiarire prima la vicenda senza arrivare alle mozioni”.
“Lupi – continua l’ex responsabile economico Pd – non è indagato. Tuttavia emergono fatti per i quali è difficile non riconoscere che ha una diretta responsabilità politica”.
Il ministro “dovrebbe fare un passo indietro ed evitare una situazione oggettivamente insostenibile». «Con tutta la cautela, non solo nel caso di Anna Maria Cancellieri ma anche per Josefa Idem (e qui si trattava di una questione di minore rilievo politico) fu riconosciuta l’opportunità di lasciare l’incarico”.
Zanda: per dimissioni sufficiente responsabilità oggettiva
“La politica ha le sue regole. A volte, per le dimissioni è sufficiente una responsabilità oggettiva”. A dirlo è il presidente dei senatori Pd Luigi Zanda, in un’intervista al Messaggero dopo l’inchiesta sulle grandi opere. E al giornalista che gli ricorda come, all’epoca del caso Cancellieri, Renzi disse che ci si poteva dimettere anche senza essere indagati, il capogruppo risponde: “concordo”. “Da parte nostra c’è una sollecitazione molto forte alla chiarezza e alla trasparenza. Abbiamo chiesto al ministro Lupi di riferire subito in Parlamento, una richiesta che viene sia dal nostro gruppo che dall’opposizione”.
Lucidi (M5S) “Cappuccetto Renzi attento ai ‘Lupi'”
“A sentire le sue parole sembrerebbe che il problema in Italia sia il traffico. Ma sa qual è la vera novità di questi giorni? La novità è che abbiamo solo conferme. Delle conferme perchè in quest’Aula manca un ministro e qualche giorno fa è stato arrestato il vertice di Federacciai. Sono queste le novità che noi portiamo in Europa”. Lo dice Stefano Lucidi di M5S durante il suo intervento in Aula del Senato dopo l’informativa del premier Renzi in vista del Consiglio europeo. “Nel viaggio che sta per intraprendere, caro presidente Cappuccetto Renzi, stia attento ai lupi”. La deputata M5S Giulia Sarti, dopo avere ascoltato Lupi in aula alla Camera, dichiara”Ora a maggior ragione chiediamo che non solo sia calendarizzata al più presto ma che sia votata da tutti la mozione di sfiducia contro il ministro Maurizio Lupi. È indecente che non faccia un passo indietro, in altri Paesi ci si dimette per una tesi di laura”.
Di Pietro: “Politica e aziende si coprono”
Dopo l’inchiesta fiorentina sulle grandi opere l’ex leader Idv Antonio Di Pietro, intervistato da Repubblica e dalla Stampa, punta il dito contro la complicità tra aziende e politica. “Oggi – dice l’ex ministro delle Infrastrutture al quotidiano di Ezio Mauro – ci si protegge a vicenda. La gelatina lega imprenditori e politici. Tra i loro mondi girano favori, interessi colossali, affari, tanto a pagare sono i cittadini, su cui gravano i rialzi del costo delle opere”.
Ercole Incalza, continua l’ex pm, “è così importante perché ha messo insieme il mondo delle Coop rosse e il mondo di Cl”. Racconta la sua decisione, appena approdato ai Lavori pubblici, di allontanare Incalza dal ministero: “aveva una storia giudiziaria importante. Era amministratore della Tav, nel 1993, e aveva a che fare con le aziende che già nel 1992 erano state inquisite da noi del pool Mani pulite”.
“Tutti – afferma l’ex leader Idv nell’intervista a La Stampa – sapevano che lui era il punto di riferimento per un certo sistema, l’uomo cui ricorrere per i grandi appalti”. E sottolinea come “dal giorno dopo” l’allontanamento di Incalza “non furono pochi quelli che vennero da me a perorare la sua causa”. Nomi? “Non ne faccio, perchè magari qualcuno era in buona fede. Comunque erano sia di destra che di sinistra”.
Grillo: “Lupi deve andarsene”
“Il M5S è nato per rompere i coglioni ai disonesti, ai corrotti, alle tattiche dilatorie e levantine di un Renzie che un decreto contro la corruzione mai lo farà. Siamo qui per rompervi i coglioni e gente come Lupi deve andarsene e se non lo farà gli romperemo i coglioni. Siamo qui apposta! Un Movimento di rompicoglioni”. Così Beppe Grillo sul suo blog dove lancia l’hashtag #IoSonoUnRompicoglioni e invita alla protesta: “Ti senti anche tu un rompicoglioni? Mettici la faccia: scrivilo su Twitter e spiega perchè”.
Ebbene sì!Hanno ragione #IoSonoUnRompicoglioni: http://t.co/pb9cuSU4WU M5S è nato per rompere i coglioni ai disonesti pic.twitter.com/sQSPYIv6x0
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 18 Marzo 2015
“Ricordate la scatola di tonno che il M5S doveva aprire entrando in Parlamento? Beh, ci siamo sbagliati, non era una sola scatola di tonno, ma un’intera tonnara, una collezione di scatole di tonno, una intera matrioska di scatole di tonno scadute dove, dopo averne aperta una, ce n’era sempre un’altra” aggiunge Grillo. “Il M5S è l’unica opposizione presente in questo Paese da decenni mentre le loro scatole di tonno nauseabonde le tengono ben strette”.
Incalza risponde a gip e respinge accuse
Ha respinto ogni addebito rispondendo alle domande del gip. Ercole Incalza, arrestato lunedì nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Firenze su un giro di corruzione nelle grandi opere, non si è sottratto all’interrogatorio di garanzia durato due ore nel carcere di Regina Coeli. Ercole Incalza avrebbe difeso il ministro Lupi dicendo al Gip di aver avuto con lui “solo ed esclusivamente rapporti istituzionali”. L’ex capo struttura di missione del ministero delle Infrastrutture avrebbe in sostanza sgombrato qualsiasi ombra sull’operato del ministro.