Venezuela: il 9 marzo, il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha comunicato i dettagli di un nuovo piano sanzionatorio adottato dal Congresso contro sette esponenti della sicurezza venezuelana. Sono accusati di violazione reiterata dei diritti umani nelle proteste, avvenute nei mesi di febbraio e maggio 2014, in cui persero la vita 43 persone.
Le sanzioni Usa
Obama ha definito il Venezuela come una “minaccia straordinaria e insolita per la sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti”, e annunciato che alle persone sanzionate saranno congelati i beni e impedito l’ingresso negli Stati Uniti.
Rafael Correa, Presidente dell’Ecuador, ha dichiarato che l’azione degli Stati Uniti è una “ingerenza grottesca e illegale” nei confronti del Venezuela, mentre il governo cubano in un comunicato l’ha definita come “aggressiva e arbitraria”.
Inoltre, secondo il governo de L’Havana, le dichiarazioni di Obama sono “poco credibili” e, anzi, rivelano i veri obiettivi statunitensi. Il riferimento è agli interessi energetici che legano il Venezuela e gli Stati Uniti, che sono il primo partner commerciale del Paese venezuelano.
Pertanto, con queste sanzioni il governo di Washington intende aumentare le proprie richieste ottenendo maggiori vantaggi nell’acquisto del petrolio, precisando però di non voler colpire la popolazione, né tantomeno l’economia del Paese.
Vicolo cieco
D’altra parte, il Presidente venezuelano Nicolás Maduro ha accusato Obama di essersi “lasciato mettere in un vicolo cieco” dai suoi collaboratori, e ha accusato i dirigenti dell’amministrazione statunitense di progettare trame golpiste contro il suo governo.
Maduro ha, quindi, annunciato una nuova serie di “misure di difesa antimperialista”, come il visto obbligatorio per i cittadini statunitensi e le restrizioni alle attività dei diplomatici statunitensi a Caracas. Inoltre, il Presidente venezuelano ha annunciato l’arresto di diversi statunitensi nei giorni scorsi per presunte attività di spionaggio.
Infine, in seguito alla sua richiesta, Maduro ha ottenuto dall’Assemblea Nazionale i “poteri sufficienti per difendere la pace, la sovranità e lo sviluppo del Venezuela di fronte alla minaccia posta dal governo degli Stati Uniti”, a fronte delle sanzioni imposte dal governo di Washington contro alti esponenti venezuelani, annunciando altre iniziative volte a “proteggere lo Stato e il popolo dalla minaccia imperialista” degli Stati Uniti, come la raccolta di 10 milioni di firme contro le sanzioni.
Maduro ha già beneficiato di poteri speciali, dalla fine del 2013, per far fronte alla crisi economica, aggravata oggi dai bassi prezzi del petrolio.