“Dietro c’è il crimine organizzato”. Nello specifico, la camorra. Questo il giudizio espresso da Domenico Di Giorgio – direttore dell’Aifa, Agenzia del farmaco – al Wall Street Journal in merito al traffico di farmaci rubati e contraffatti.
I furti registrati negli ultimi mesi in diverse parti d’Europa farebbero dunque parte di una strategia precisa delle organizzazioni criminali. Tra esse, oltre alla camorra, spiccherebbero anche clan dell’Europa Orientale. In Italia si parla di almeno cinque camion al mese trafugati, con spiegazioni degli autisti considerate, dagli inquirenti, insufficienti e lacunose.
I farmaci rubati verrebbero poi manomessi in vari modi, dalla diluizione in più fiale alla sostituzione con altre sostanze più economiche. Ciò preoccupa gli operatori sanitari, visto l’alto rischio di inefficienza e pericolosità di siffatti medicinali contraffatti. Da non escludere anche la presenza di distributori paralleli, che acquistano il farmaco direttamente dal produttore – a prezzo competitivo – per poi rivenderlo previa maggiorazione e cambio di etichetta.
Nel mirino ci sarebbero soprattutto farmaci antitumorali, come l’Herceptin della Roche e l’Alimta di Eli Lilly, che sono tra le società che negli ultimi giorni hanno assicurato collaborazione attiva agli inquirenti.
Emanuele Vena