La Colombia si trova davanti a due importanti sfide. Le negoziazioni fra il proprio governo e le FARC–EP (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia–Ejército del Pueblo) e la crescita economica del Paese.
La crescita economica
Nel 2014, l’economia colombiana è cresciuta del 4,6%, poco meno delle previsioni del governo di Bogotá. Era stata prevista, infatti, un aumento del PIL pari al 4,7% data la crescita sostenuta che l’economia del Paese sudamericano ha avuto dal 2010 ad oggi (sempre superiore al 4% ogni anno). Questo lieve rallentamento è emerso soprattutto nell’ultimo trimestre del 2014, durante il quale si è registrata una crescita del PIL pari al 3,5%, sotto le previsioni degli analisti che stimavano il 4%.
Secondo alcuni analisti, non è casuale questo rallentamento se si tiene in considerazione il calo del prezzo del petrolio. Il recente calo dei prezzi del petrolio è dovuta all’aumento della produzione mondiale, unitamente a un calo della domanda. Per quanto riguarda l’offerta, il recente sviluppo del petrolio di scisto negli Stati Uniti ha aumentato la produzione nel Paese raggiungendo il livello più alto negli ultimi 30 anni. D’altra parte, la domanda proveniente dalla Cina, il primo consumatore mondiale di petrolio, è diminuita in seguito al rallentamento della crescita cinese.
Il prezzo del petrolio
Negli ultimi anni i miliardi di dollari investiti nel settore petrolifero hanno permesso all’economia della Colombia di crescere rapidamente. Tuttavia, considerato il rallentamento della crescita legato al prezzo del petrolio prevede, secondo il Ministro delle Finanze e del Credito Pubblico Mauricio Cárdenas, tocca adesso ai settori più deboli contribuire efficacemente. “Il governo deve sostenere questa transizione e non solo lasciare alle forze di mercato”, ha dichiarato Cárdenas.
Secondo le recenti stime, il calo del prezzo del petrolio colpirà in maniera più incisiva l’economia colombiana nel 2015. E non soltanto. Infatti, già si registrano particolari conseguenze negli altri Paesi del Sud America, che è fra le principali produttrici di materie prime. Gli effetti in Sud America dipendono, soprattutto, da quanto il calo dei prezzi del petrolio si protrarrà e varieranno, ovviamente, a seconda dei diversi Paesi: secondo i dati del Coface (Compagnie Française d’Assurance pour le Commerce Extérieur) – una delle principali agenzie di assicurazione dei crediti – il Venezuela è il Paese più colpito.