I sottosegretari indagati resteranno al loro posto. Lo assicura, in un’intervista a Repubblica, il presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Ho sempre detto che non ci si dimette per un avviso di garanzia. Per me un cittadino è innocente finchè la sentenza non passa in giudicato. Del resto, è scritto nella Costituzione. Quindi perchè dovrebbe dimettersi un politico indagato? Le condanne si fanno nei tribunali, non sui giornali”. E a chi lo accusa di doppiopesismo, risponde: “Ho chiesto le dimissioni a Orsoni quando, patteggiando, si è dichiarato colpevole. Ho commissariato per motivi di opportunità politica il Pd di Roma nonostante il segretario locale fosse estraneo alle indagini. A suo tempo avevo auspicato il passo indietro della Cancellieri sempre con una motivazione strettamente politica. Altro che due pesi e due misure: le dimissioni si danno per una motivazione politica o morale, non per un avviso di garanzia”.
Renzi e il puzzle ministeri
Sulla decisione presa da Lupi, il premier è chiaro: “Ha fatto una valutazione giusta e saggia secondo me. Una scelta personale e molto degna”. Da Ncd però chiedono che venga riequilibrato il peso politico all’interno della maggioranza dopo le dimissioni di Lupi. Renzi rimane sul vago: “Il ministro che verrà non è importante in una logica interna di partiti, ma sarà decisivo per far ripartire l’Italia. Vogliamo uno bravo, il colore della tessera non ci interessa”.
Renzi pensa ad un rimpasto dopo le elezioni regionali
Le tempistiche della sostituzione non saranno brevi, rivela Il Messaggero. ” Renzi, su consiglio di Luca Lotti e di Graziano Delrio, ha riaperto il dossier in base al quale la nomina del nuovo ministro delle Infrastrutture potrebbe slittare a dopo le elezioni regionali”.
Salvini: “Renzi garantista con i suoi amici”
“Renzi è garantista con i suoi amici ed è inflessibile con chi non sta nella sua cerchia, gli hanno assolto il babbo, tutto bene a casa Renzi questa domenica, auguri”, ha affermato il leader della Lega Matteo Salvini ai microfoni di Rainews24. Su Twitter, Grillo interviene sulle dimissioni e gli indagati in seno ai partiti di governo. “Lupi è stato cacciato senza avvisi di garanzia. Gli scarrafoni Pd indagati rimangono al loro posto. Del resto il loro partito è una fogna”, scrive il leader del M5S. “5 sottosegretari del governo Renzi non devono fare la stessa scelta di Lupi,come avverrebbe in ogni democrazia occidentale, perché ‘ci si dimette per questioni politiche ed etiche, non per gli avvisi di garanzia’, continua Grillo ironizzando.
Lupi è stato cacciato senza avvisi di garanzia
Gli #scarrafoni pd indagati rimangono al loro posto
Del resto il loro partito è una fogna
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 22 Marzo 2015