“In materia di contenzioso elettorale amministrativo, sono devolute al giudice ordinario le controversie concernenti l’ineleggibilità, la decadenza e l’incompatibilità”. È il principio “costantemente enunciato dalle Sezioni Unite” richiamato dalla Procura Generale della Cassazione riguardo alla legge Severino e al caso De Magistris. Principio che viene esteso anche alla sospensione.
La sospensione dalla carica è la misura, prevista dalla legge Severino, adottata nei confronti di de Magistris così come di altri amministratori locali. Tale misura, scrive il sostituto Pg Luigi Salvato, “si differenzia dalla decadenza soltanto perchè a tempo determinato e non a tempo indeterminato, e, poichè il più contiene il meno, anche la controversia che questa concerne spetta alla cognizione del giudice ordinario appunto perchè attiene ad una posizione giuridica di diritto.
“Se il ricorso verrà accolto come chiesto ora dal Procuratore Generale cadrà la sospensiva che mantiene de Magistris nel posto di sindaco e verrà meno la rimessione alla Corte Costituzionale che il Tar aveva sollevato per concedere la sospensiva” spiega l’avvocato Gianluigi Pellegrino che ha promosso il ricorso in Cassazione. “Questo avrà risvolti anche riguardo alla vicenda De Luca che non potrebbe più rivolgersi al Tar come preannunciato”.
Legge Severino, De Luca: “Per me non cambia nulla”
“Per me non cambia nulla”. Con queste lapidarie parole il vincitore delle primarie del centrosinistra, e candidato presidente alle Regionali in Campania, Vincenzo De Luca, liquida il pronunciamento della procura generale della Cassazione che considera incompetente il Tar sugli atti di sospensione di amministratori locali per effetto della legge Severino rimandando la competenza giurisdizionale al giudice ordinario.