Nuova delusione europea, nuove lamentele di Antonio Conte.
L’eliminazione in semifinale di Europa League ad opera del Benfica è l’epilogo che nessun tifoso bianconero voleva considerare. Di fronte alla bolgia dello Juventus Stadium tutti si aspettavano un’importante vittoria che catapultasse Buffon e compagni in finale, ma al termine dei 180 minuti non resta che accettare la realtà: questa Juventus deve ancora acquisire una mentalità europea. Lo stradominio esercitato in Serie A non basta a saziare l’appetito del pubblico juventino, e le continue vittorie dell’armata di Conte aveva trasformato la finale di Europa League da obiettivo a certezza.
Il 2 a 1 frutto dell’andata in terra portoghese però condanna la Juventus a dover archiviare un’altra stagione priva di gioie europee. Di fronte ad un clima del genere tutti si aspettavano da Antonio Conte una strenua difesa dei propri giocatori, ma l’allenatore leccese purtroppo non si è limitato a questo: “c’è stato grande ostruzionismo da parte del Benfica e l’arbitro lo ha permesso: si è giocato soltanto 40′ e i sei minuti di recupero mi sono sembrati una presa in giro. Noi abbiamo dato tutto, non mi è piaciuto l’atteggiamento ostruzionistico dell’avversario e l’arbitro che l’ha permesso”.
Da quando allena la squadra più amata d’Italia Conte si è reso spesso protagonista di lamentele anche pesanti nei confronti di arbritri, giocatori o allenatori avversari. Il motivo di tale condotta andrebbe ricercato nello status di cui gode la Juventus di “squadra più odiata dalle avversarie”. Tornare ad essere i più forti porta a ricevere provocazioni e invidie dagli avversari, motivo per cui Conte si è sentito spesso in dovere di proteggere la propria società.
Esiste però un secondo motivo, meno visibile ma spesso utilizzato dagli allenatori: spostare l’attenzione dal campo alle chiacchiere da bar protegge i giocatori dalle possibili critiche dei salotti del pallone. Josè Mourinho ne ha fatto un cardine del proprio operato, Antonio Conte sembra volerlo imitare.
La doppia eliminazione europea (prima il Galatasaray poi il Benfica) non lascia però scampo ai bianconeri: quando si oltrepassano i confini nazionali la Juventus fallisce le occasioni che contano. Nessun torto arbitrale può giustificare il doppio pareggio interno contro il Copenaghen e il Galatasaray né la sconfitta (seppur immeritata) maturata nell’andata contro il Benfica.
Sicuramente il traguardo del terzo scudetto consecutivo non può rendere negativa l’attuale stagione, ma con il suo atteggiamento Antonio Conte rischia di portare allo sfinimento un ambiente costretto a misurarsi giorno dopo giorno con le provocazioni degli avversari. Modificare la condotta nei confronti della stampa sarebbe un importante passo non solo per la Juventus, ma per il calcio intero. Le chiacchiere da bar spadroneggiano sui giornali e nelle televisioni, forse sarebbe il caso di riportarle nel loro habitat naturale.