Arriva il decreto che sblocca i fondi per la mobilità nel pubblico impiego, in attuazione di quanto previsto dal dl Madia, diventato legge l’estate scorsa. Il decreto, un dpcm, stabilisce infatti i criteri di utilizzo delle risorse per i processi di trasferimento del personale.
I dettagli del decreto
Il decreto, datato 20 dicembre, firmato dai ministri della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia, e dell’Economia, Pier Carlo Padoan (già l’11 marzo, controsiglato dalla Corte dei Conti) è stato appena pubblicato sul sito della P.A. Quanto alla dotazione, si tratta di 15 milioni di euro per il 2014 e di 30 milioni a decorrere dal 2015. A questo budget di base si aggiungono anche altre risorse, tra cui il cinquanta per cento del trattamento economico spettante al personale trasferito, attraverso un versamento allo Stato da parte dell’amministrazione che cede il dipendente (con relativa riassegnazione al fondo e conseguente riduzione dei trasferimenti statali all’amministrazione cedente). Il provvedimento chiarisce come di norma la mobilità venga gestita con le disponibilità che le amministrazioni hanno nei loro bilanci, il ricorso al fondo quindi riguarda solo casi speciali, come le situazioni che si possono determinare quando scatta la cosiddetta mobilità funzionale (necessaria per garantire lo svolgimento di servizi istituzionali negli enti che presentano carenze d’organico).