Prende il via stasera la nuova serie evento di Sky intitolata 1992 (qui la fotogallery) che, muovendo da un’idea di Stefano Accorsi, si prefigge l’obiettivo di riassumere gli ultimi venti anni di storia politica del nostro Paese partendo dalle sue origini.
Il 1992 è stato infatti, anche grazie a Mani pulite e Tangentopoli, un anno cruciale per la politica italiana. Dieci gli episodi che racconteranno le mille sfaccettature di quel periodo di storia d’Italia attraverso la rappresentazione di personaggi realmente esistiti e di altri invece frutto della fantasia.
Antonio Di Pietro, Silvio Berlusconi, Marcello Dell’Utri, Bettino Craxi e Mario Chiesa tra i volti noti di quel periodo che verranno ovviamente interpretati nello svolgersi della narrazione. A loro si affiancheranno personaggi di fantasia.
È tra questi il protagonista di 1992, Leonardo Notte, interpretato da Stefano Accorsi, un pubblicitario di Publitalia.
Un mix “adrenalinico” di fantasia e realtà
Mescolare in questo modo finzione e realtà “è stato adrenalinico”, ha detto lo stesso Accorsi. Un lavoro che è stato tutt’altro che semplice: “Per realizzare questa serie c’è stato un maniacale lavoro di documentazione. Abbiamo lasciato da parte le interpretazioni politiche, i nostri giudizi”.
Il personaggio interpretato da Accorsi
Tornando ai personaggi: “In 1992 tutti hanno un’evoluzione, il loro presente è condizionato da un vissuto, da un passato importante, che li condiziona. Sono tutte persone che fanno parte del nostro immaginario”.
Lo spregiudicato pubblicitario da lui interpretato vive, non a caso, seguendo le tre linee direttrici di illusione, elusione e collusione. Un personaggio, appunto, dal passato oscuro e in ascesa sociale. Un’ascesa per la quale è disposto a tutto: fluttua nel marcio sistema del tempo che egli stesso contribuisce ad alimentare. “In lui c’è un’ambiguità che non viene mai tradita” ha detto Accorsi.
Personaggi di fantasia mezzo per narrazione più libera
Come spiegano gli sceneggiatori, l’introduzione di personaggi di fantasia “ha permesso di esplorare, di andare oltre il già noto, di essere più liberi nel racconto. Quello che ne viene fuori è una serie credibile politicamente e nostalgicamente seducente”.
Una libertà confermata dalle parole del regista, Giuseppe Gagliardi: “Nella realizzazione della serie non abbiamo avuto paletti. C’è stata assoluta libertà”. Quanto ai personaggi reali, gli stessi sceneggiatori precisano: “Abbiamo avuto una visione a-morale dei personaggi reali. Non abbiamo fatto delle fotocopie né li abbiamo mitizzati”.
Gli intrecci tra i vari personaggi
Ogni personaggio, pur incrociando la propria trama con quella degli altri, avrà una propria autonomia. Determinanti saranno infatti gli intrecci tra le storie dei vari protagonisti. Questi saranno il già citato consulente di Publitalia interpretato da Accorsi, un reduce dall’Iraq, una ex prostituta interpretata da Miriam Leone che cerca di arrivare a Domenica In, la figlia di un industriale coinvolto in Mani pulite ed un poliziotto del pool di Antonio Di Pietro affetto da Hiv. Intrecci che andranno ben oltre la commistione che già in quegli anni si andava creando tra spettacolo e politica.
“Una serie sexy”
La prima serie originale di Sky, stando anche alle parole degli sceneggiatori, si annuncia come “una serie sexy” ed il riferimento non è soltanto a probabili scene di sesso. Sarà accattivante e provocherà senz’altro polemiche. La storia che stiamo vivendo e che trova origine in quel 1992 non è molto lontana dall’anno in questione. Quanto accaduto è ancora più che mai attuale, tant’è che molti dei personaggi rappresentati nella serie sono ancora sulla scena politica del nostro paese. Una contemporaneità che, come spiega Lorenzo Mieli, presidente della Wildside azienda produttrice della serie, ha rischiato di creare qualche grattacapo agli sceneggiatori: “Mario Chiesa aveva chiesto di bloccare la produzione dopo aver visto il trailer, ma poi tutto è rientrato una volta che gli abbiamo mandato tutti i documenti”.
Personaggi reali sfondo della narrazione
Gli stessi sceneggiatori, dal canto loro, sono certi: “C’è stato un rigore filologico nella ricostruzione degli eventi, ma ovviamente c’è stato bisogno di romanzare la storia. Fare dei biopic sarebbe stato noioso”. E così i personaggi reali si limitano ad essere lo sfondo della narrazione. Le trame del romanzo vengono mosse dai personaggi frutto della fantasia.
La domanda di cambiamento
Il risultato che ne scaturisce è che 1992 non sarà una mera rappresentazione del susseguirsi degli eventi accaduti. Sarà piuttosto un tuffo nel nostro recente passato tenendo ben presente qual è stato il punto di arrivo. È stato allora che per la prima volta, grazie alle scoperte giudiziarie, il movimento di opinione ha fatto scaturire in noi la domanda di cambiamento. Una domanda che qualcuno ha tentato di cavalcare e, molto probabilmente, c’è anche riuscito. Accorsi, presentando la serie, ha detto: “Nel 1992 c’era un grande senso di speranza legato all’inchiesta di Mani pulite, era una novità, la prima volta che qualcuno svelava la corruzione tra imprenditoria e politica. Negli ultimi anni c’è chi l’ha sostenuta e chi l’ha denigrata e molti di quelli che prima la sostenevano ora la denigrano, noi non stiamo da nessuna parte, ci siamo tenuti fuori”.
Pronti al tuffo nel passato
Tenuti fuori, inevitabilmente, fino ad un certo punto. Nella sceneggiatura albeggiano anche sentimenti di sfiducia nella classe politica e quindi di antipolitica. Emblematico può essere considerato il passaggio che narra la nascita della Lega e del motto “Tutti a casa”. Uno slogan lanciato allora che trova facile riscontro nella cronaca politica dei giorni nostri. Il filo conduttore che lega i rottamatori di allora ai rottamati di oggi. L’attesa è quasi finita, non resta che mettersi comodi per fare un tuffo nel passato e scoprire che, forse, non è poi così tanto passato.