Una defiscalizzazione continua quella che cerca di mettere in campo il Governo Renzi. Dalla decontribuzione per tre anni per coloro che assumono col nuovo contratto a tutele crescenti, al non pagamento del bollo auto per coloro che acquisteranno automobili ecologiche.
Ad anticiparlo è il vice Ministro dell’Economia, Enrico Morando. Presso il convegno organizzato dall’Associazione nazionale filiera industria automobilistica (Anfia), il vice di Padoan ha affermato come “considero che per la sua ricaduta sul Paese, meriti una attenzione maggiore l’esenzione del bollo per tre anni per i veicoli con bassa emissione”, aggiungendo come “le risorse necessarie secondo nostri calcoli arriverebbero attorno a 40 milioni di euro, il primo anno non costa niente, il secondo 14 milioni euro, il terzo 27 e tendenzialmente, se le condizioni restano quelle di oggi, costerebbe attorno a 40 milioni a regime”. Ecco perché, ha concluso Morando, “questa è la proposta più realizzabile sia sotto il profilo finanziario, che per le caratteristiche di tipo culturale, è la migliore da presentare agli italiani”.
Del resto l’industria del settore automobilistico cresce sempre più, è noto. Parlano i numeri: oltre un milione di addetti sparsi in 3200 aziende. 88 miliardi di fatturato corrispondente al 5,5% del Prodotto Interno Lordo. Un settore, come detto, che potrebbe essere volano per uscire dalla crisi economica piombata ben 7 anni fa nel Bel Paese: di “momento di svolta possibile” al fine di “tornare almeno ai livelli pre-crisi”, ha parlato il Presidente della Commissione Attività Produttive del Senato, il dem Guglielmo Epifani.
Alle imprese piace l’iniziativa di Morando
Un’iniziativa, quella di Morando, che ha trovato il favore dell’imprese e dei loro amministratori delegati e rappresentanti. “Perché senza il rilancio dell’industria è inutile rilanciare la filiera. In altre parole, rilanciare l’industria non è più un’opzione”, ha affermato Roberto Crapelli, di Roland Berger. Gli fa eco Roberto Vavassori, presidente dell’Anfia: “la sperimentazione è irrinunciabile per questo occorre una legislazione competitiva che non vuol dire pietire sussidi ma recuperare lo svantaggio accumulato negli ultimi anni”. Proprio ciò che Morando aveva auspicato lanciando la norma.
Daniele Errera