Iannuzzi, ex M5S, ricorre al Tar: “Mia espulsione illegittima”
“La giustizia farà il suo corso, io ho fatto questo passo in linea con il mio percorso per la rivendicazione dei principi e dei valori fondanti del M5S, per il rispetto delle regole e della democrazia interna al Movimento. Ribadisco l’illegittimità della mia espulsione e di quella dei miei colleghi Vacciano e Simeoni. Da qui l’impegno e la promessa di utilizzare ogni mezzo legale al fine di vincere la mia battaglia di giustizia e democrazia nel Movimento 5 Stelle. Dobbiamo garantire i diritti di quanti, cittadini portavoce o semplici iscritti, hanno già subito o subiranno provvedimenti illegittimi ed irregolari di espulsione e di esclusione dal progetto politico M5S”.
La vicenda
Nel gennaio scorso il deputato Christian Iannuzzi, assieme ai senatori Giuseppe Vacciano e Ivana Simeoni, erano stati espulsi dai gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle. L’espulsione era arrivata in seguito alla loro richiesta di dimissioni dopo divergenze con la gestione del M5S da parte di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
A caldo Iannuzzi aveva commentato: “Come è potuto succedere – incalza Iannuzzi – che un portavoce M5S, eletto capogruppo da un’assemblea di suoi pari col compito di portare la voce di quegli stessi parlamentari, invece di rispettare le decisioni prese democraticamente in assemblea, abbia accettato di assumere il ruolo di tagliatore di teste per conto di Casaleggio, un imprenditore che presta dei servizi informatici – a fini di lucro – al blog di Beppe Grillo (piattaforma ufficiale del MoVimento 5 Stelle), ed ha assunto – in perfetto conflitto di interessi – anche il ruolo di capo politico vicario, posizionandosi al vertice della piramide a 5 Stelle”.