Pochi clamorosi spostamenti nelle intenzioni di voto dell’ultimo sondaggio di Datamedia, ma alcuni trend significativi.
Il più importante è quello che riguarda il M5S, che prosegue la propria salita, forse alimentata dai recenti scandali, da ultimo quello riguardante il ministero delle infrastrutture, e sfiora il 20%, comunque raggranellando un +0,5% rispetto a due settimane fa.
Il PD scende, e va al 37,1%, annullando la salita dell’ultima settimana, e rimane comunque stabile rispetto al trend del periodo.
Stabile per il sondaggio anche la Lega Nord, che risale di quello 0,1% perso la scorsa settimana, esattamente come Forza Italia, che rimane al 12,5% come l’11 marzo, in ogni caso un livello molto basso anche rispetto ad altri istituti e che lascia al partito di Salvini la supremazia del centrodestra.
Venendo ai partiti più piccoli il sondaggio Datamedia assegna un buon livello, 4,1% a SEL, che catalizza parte dell’opposizione di sinistra a Renzi ormai, ma segnala anche una salita per Fratelli d’Italia che va dal 2,7% di due settimane fa al 3% di oggi. Si consideri che altri istituti danno il partito di Meloni anche più in alto.
NCD-UDC che continua invece il proprio crollo, perdendo un altro 0,1%, e scendendo al 2,4%, ormai ben sotto quella che sarà probabilmente la nuova soglia dell’Italicum.
Molto alti gli Altri al 6,7%
Sondaggio Datamedia: cala al 44% la fiducia in Renzi
Brutte notizie dal sondaggio Datamedia invece per il premier Renzi, che vede calare la fiducia ai minimi, al 44%, perdendo ben il 2% in una settimana, dopo essere rimasto stabile al 46% per due e più settimane.
Evidentemente sono gli effetti collaterali degli scandali e probabilmente anche della reazione di Renzi stesso che ha affermato di non voler fare dimettere i sottosegretari indagati, in maggioranza PD