I fittiani? “Martiri autoproclamati tali senza che nessuna persecuzione sia mai avvenuta”. Così Giovanni Toti in un’intervista al Corriere della Sera, a proposito della lotta intestina a Forza Italia tra i fedelissimi di Berlusconi e la fronda di dissidenti che fa capo a Raffaele Fitto. Scontro che negli ultimi giorni ha varcato la soglia del parlamento e che è costato il posto in commissione giustizia (su richiesta di Brunetta) a Gianfranco Chiarelli, deputato fittiano. Quest’ultimo, nel corso di una riunione in commissione, aveva apostrofato in maniera non proprio lusinghiera “i vertici” del partito, ovvero proprio Giovanni Toti e Maria Rosaria Rossi, tesoriera di Forza Italia, definita da Chiarelli la “badante di Berlusconi”.
“Ma quale epurazione, quella di Brunetta è stata una decisione inevitabile rispetto a una grave scorrettezza”, ha commentato Giovanni Toti. “Ciascuno di noi può sostenere le proprie tesi ovunque, anche dandomi dell’epuratore quale io – come la Rossi – proprio non siamo. Ma se lo fa in aula mentre rappresenta tutto il partito su un tema delicato come la giustizia, sembra profittare del tempo di tutti per parlare di cose che poco interessano l’aula e il Paese. In quel momento stava rappresentando anche me, anche la Rossi, anche Brunetta”.
Toti: “Io candidato in Liguria? Non abbiamo ancora fatto nomi”
Il consigliere politico di Forza Italia dichiara di non sapere se lo strappo con i fittiani sia ormai prossimo (“Non ne ho idea, la scelta non spetta a me, e sinceramente non capisco di cosa discutiamo”) e ribadisce: “Si contestano le decisioni di un coordinatore che Berlusconi, col potere che gli attribuisce lo statuto, ha nominato: dunque si esercita un potere di veto rispetto al presidente?”. E a proposito di una sua eventuale candidatura per le regionali in Liguria, l’esponente azzurro assicura: “Non abbiamo ancora parlato di nomi”.