L’autorevole emittente radiotelevisiva Cnbc ha inserito nella lista dei 25 più importanti uomini d’affari del pianeta l’africano Aliko Dangote, industriale nigeriano a capo del Dangote Group che è già l’uomo più ricco del continente africano e qualche giorno fa la rivista Forbes ha inserito nella lista dei 100 uomini più influenti del pianeta. Insomma Aliko Dangote è senza dubbio un uomo importante per l’Africa. Le sue opinioni contano almeno quanto quelle dei presidenti dato che nelle classifiche nelle quali viene inserito figura tra personaggi come Bill Gates e Steve Jobs. E del resto lui non si sottrae.
In una intervista alla Cnbc, l’emittente che lo considera tra i più influenti uomini d’affari del mondo, ha fatto un punto sulle prospettive africane. Ha ricordato i grandi progressi registrati nell’ultimo decennio dal continente e dalle sue economie e ha evidenziato le ottime prospettive per il futuro. Rispondendo ad una domanda sulle perplessità che ancora circondano, per molti, la possibilità di investire nel continente, a cominciare dalla corruzione, Dangote ha sottolineato come ogni paese al mondo soffra la corruzione; “la differenza la fa la presenza di forti istituzioni che affrontino il problema.
Ecco – ha detto Dangote – l’Africa ha bisogno di dotarsi di istituzioni sempre più forti per poter contenere e bloccare la corruzione”. Il più ricco uomo africano ha poi detto, testualmente, sulle grandi crescite delle economie africane che “Se si guarda davvero ai numeri non si può non rendersi conto che le cose stanno accadendo. Un sacco di gente non ci crede perché ha informazioni poco aggiornate e una visione arcaica, ferma agli Anni ’70, del continente.
L’Africa sta mantenendo costanza nella sua crescita. Se guardate alle previsioni di crescita nel 2050, che vuol dire tra 36 anni, dando per buona la stessa media tenuta finora (5,5%) l’Africa avrà una popolazione di 2 miliardi di persone e 15 trilioni di prodotto interno lordo” – ha detto Dangote. Non resta che sperare che quei 15 trilioni di PIL saranno distribuiti meglio tra i due miliardi di popolazione futura africana di quanto è distribuito oggi il PIL del continente. Insomma che ci siano meno Dangote e più potere d’acquisto per tutti. Non è scontato.
Raffaele Masto